Questo contributo mira a valorizzare una delle tante opere d’arte del patrimonio italiano[1] per trasformarla in una fonte di guadagno per tutti.
Preciso fin d’ora che la mia proposta non consiste nella semplice richiesta di fondi pubblici necessari al restauro dell’opera d’arte.
Ecco i dettagli.
1 – L’ASTA PUBBLICA
Il soggetto titolare del diritto di committenza relativo all’opera d’arte di volta in volta presa in esame organizza un’asta pubblica per l’aggiudicazione della sponsorizzazione del restauro dell’opera d’arte.
L’asta si svolge unicamente con modalità telematiche.
Questo, sia al fine di consentire la più ampia partecipazione possibile all’asta, sia per rendere quest’ultima più trasparente.
2 – L’INTERVENTO SULL’OPERA D’ARTE
L’intervento sull’opera d’arte è svolto unicamente dal personale della competente Soprintendenza per i beni artistici.
3 – I DIRITTI DELL’AGGIUDICATARIO
Il soggetto che si aggiudica l’asta ottiene il diritto di avere il proprio nome o ragione sociale scritto sulla struttura che verrà allestita attorno all’opera d’arte durante l’intervento sulla stessa.
Il nome dell’aggiudicatario verrà collocato sulla facciata della struttura rivolta verso i visitatori, affinché esso possa essere chiaramente leggibile da parte di tutti.
Nel caso in cui gli aggiudicatari siano più di uno, la grandezza del carattere con il quale il nome di ognuno è scritto è proporzionale alla somma di denaro da costui concretamente versata.
L’aggiudicatario, inoltre, ottiene il diritto allo sfruttamento economico dell’immagine dell’opera d’arte per i due anni successivi all’apertura al pubblico della stessa a conclusione del restauro.
Al termine dei due anni ora descritti, il diritto allo sfruttamento economico dell’immagine dell’opera d’arte restaurata torna al precedente titolare.
I VANTAGGI DI QUESTA PROPOSTA
Questa proposta genera dei vantaggi utili per tutti:
- il committente pubblico non ha bisogno di reperire i fondi necessari al restauro dell’opera d’arte, perché essi vengono versati da uno o più soggetti privati all’esito dell’aggiudicazione di un’asta pubblica;
- la Soprintendenza per i beni artistici competente viene dotata delle risorse necessarie alla conservazione e al restauro delle opere d’arte da parte dei privati e, di conseguenza, può impiegare le risorse pubbliche delle quali dispone per le sue ulteriori attività istituzionali (tutela dei beni architettonici e paesaggistici; valorizzazione dei beni; vincoli; attività culturali: mostre, convegni, altri eventi; servizi educativi; pubblicazioni);
- l’aggiudicatario ottiene una maggiore visibilità personale e ha una fonte di guadagno;
- il restauro del patrimonio artistico italiano non deve più dipendere unicamente dallo stanziamento di fondi pubblici;
- i visitatori italiani e stranieri possono godere di un patrimonio artistico unico al mondo conservato e valorizzato al meglio.
GLI ALTRI BENI CULTURALI ITALIANI
La proposta che ho descritto poc’anzi può essere applicata – con gli adattamenti necessari – anche a tutti gli altri beni storici, artistici e architettonici presenti in Italia[2].
L’INTERVENTO NECESSARIO SULLA “FLAGELLAZIONE DI GESÙ” DI SEBASTIANO DAL PIOMBO
Le fotografie che ho scattato con il mio cellulare all’inizio del mese di aprile 2016 e che trovate allegate in fondo a questo articolo, mostrano che la “Flagellazione di Gesù con i Santi Francesco e Pietro” di Sebastiano del Piombo[3] versa in cattivo stato di conservazione a causa della sporcizia e delle crepe.
L’illuminazione disponibile in chiesa non esalta l’opera al meglio: si tratta di una sola luce fissa proveniente dall’alto alla quale, con una piccola offerta data in sacrestia, vengono aggiunte due luci mobili messe sull’altare di marmo che si trova ai piedi dell’opera.
Non sono un restauratore di opere d’arte, e pertanto esprimo la mia opinione personale quando dico che l’opera qui in esame avrebbe bisogno di:
- consolidamento,
- pulitura,
- restauro,
- applicazione di una protezione anti-vandalismo di materiale trasparente,
- studio e messa in opera di una nuova illuminazione che valorizzi l’opera senza danneggiarla.
Mi auguro che l’intervento sia realizzato seguendo la procedura che ho descritto in questo articolo.
NOTE A PIE’ DI PAGINA
[1] La fotografia sotto il titolo di questo articolo raffigura la “Flagellazione di Gesù con i Santi Francesco e Pietro”, un olio su muro di Sebastiano del Piombo nella Chiesa di San Pietro in Montorio a Roma. Ecco il sito ufficiale della chiesa: http://www.sanpietroinmontorio.it/ .
[2] “Per recuperare i luoghi culturali dimenticati il Governo mette a disposizione 150 milioni di euro. Fino al 31 maggio tutti i cittadini potranno segnalare all’indirizzo di posta elettronica bellezza@governo.it un luogo pubblico da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettività o un progetto culturale da finanziare.
Una commissione ad hoc stabilirà a quali progetti assegnare le risorse. Il relativo decreto di stanziamento sarà emanato il 10 agosto 2016.”. In: http://www.governo.it/articolo/bellezzagovernoit/4697
[3] Si veda la nota numero 1.
Le citazioni sono state verificate alla data di pubblicazione di questo contributo sul sito www.giorgiocannella.com .