Ipotesi su materia ed energia

Questo articolo contiene delle ipotesi sulla trasformazione della materia in energia all’interno di un buco nero.

Le ipotesi possono essere formulate da chiunque.[1]

Come è noto, il metodo sperimentale si articola in tre fasi diverse: ipotesi, esperimento, tesi.

Per questa ragione, tutte le ipotesi – comprese quelle esposte in questo articolo – sono destinate a rimanere tali fino a quando la ricerca scientifica non giunge a confermarle o a smentirle.

 

SVOLGIMENTO

PARTE I – La materia

 

Ipotizzo che, nella parte interna di un buco nero, la forza di gravità e la pressione esercitata dalla materia siano di intensità tale da ridurre la distanza tra il nucleo degli atomi e le orbite degli elettroni che gli girano attorno al punto che il valore di m sia pari a zero.[2]

Ipotizzo che, in queste condizioni, le particelle subatomiche si dissolvano nel modo che ora descrivo.

 

I neutroni

 

I primi a dissolversi sono i neutroni.

Questo perché la loro coesione interna non beneficia della tensione elettrica che coadiuva la coesione interna dei protoni e degli elettroni.

 

La coesione interna dei neutroni può essere formalizzata come segue:

c = (sopra la linea di frazione) m . s (sotto la linea di frazione) 1/4 . (sopra la linea di frazione) 2 . 1/2 c/ (4/3 l . d) (sotto la linea di frazione) t – 1/3 . (2/3 l . s)

 

La forza di gravità e la pressione esercitata dalla materia del buco nero infrangono il legame 

t – 1/3 . (2/3 l . s)

 

Di conseguenza, il neutrone si dissolve in:

e = s – (sopra la linea di frazione) m . (sopra la linea di frazione) 2 s/[3 . (t . 2 m/s)] (sotto la linea di frazione) 2 . (-1/3 g al quadrato + 3 l . s) (sotto la linea di frazione primaria) 3/2 l + (- 4g + 2l) – (t al quadrato – 2 s)   [3]

 

Per comodità, chiamo questa energia e-neutrone.

 

I protoni

 

La coesione interna dei protoni può essere formalizzata come segue:

c = (sopra la linea di frazione) m . s + 2 l/g (sotto la linea di frazione) 1/4 . (sopra la linea di frazione) 2 . 1/2 c/ [2/3 l – g/(alfa/2) . d + 2 s/t] (sotto la linea di frazione) t – 1/3 . (2/3 l . s)   [4]

 

La forza di gravità e la pressione esercitata dalla materia del buco nero infrangono il legame 

g/(alfa/2)

perché la tensione esercitata dalla carica elettrica positiva del protone non è in grado di contrastarle.

 

Di conseguenza, il protone si dissolve in:

e = s – (sopra la linea di frazione) m . (sopra la linea di frazione) 2 s/[3 . (2 g – s/t al quadrato)] (sotto la linea di frazione) 2 . (-1/3 g al quadrato) (sotto la linea di frazione primaria) 3/2 l – (t al quadrato – 2 s)   [5]

 

Per comodità, chiamo questa energia e-protone.

 

Gli elettroni

 

La coesione interna degli elettroni può essere formalizzata come segue:

c = (sopra la linea di frazione) m . -s + 2 l/g (sotto la linea di frazione) 1/4 . (sopra la linea di frazione) 2 . 1/2 c/ [2/3 l – g/(alfa/2) . d + 2 s/t] (sotto la linea di frazione) t – 1/3 . (2/3 l . s)   [6]

 

La forza di gravità e la pressione esercitata dalla materia del buco nero infrangono il legame 

g/(alfa/2)

perché la tensione esercitata dalla carica elettrica negativa dell’elettrone non è in grado di contrastarle.

 

Di conseguenza, l’elettrone si dissolve in:

e = s – (sopra la linea di frazione) m . (sopra la linea di frazione) 2 s/[3 . (2 g – s/t al quadrato)] (sotto la linea di frazione) 2 . (-1/3 g al quadrato) (sotto la linea di frazione primaria) – 3/2 l – 1/(t al quadrato – 2 s)   [7]

 

Per comodità, chiamo questa energia e-elettrone.

 

PARTE II – L’energia

 

Ipotizzo che e-neutrone sia la base sulla quale si innestano e-protone ed e-elettrone.

 

Nel dettaglio, i potenziali di e-neutrone costituiti da

2 . (-1/3 g al quadrato + 3 l . s)

e da

3/2 l + (- 4g + 2l) – (t al quadrato – 2 s)

fanno da base per la combinazione con esso del potenziale di e-protone costituito da

3/2 l – (t al quadrato – 2 s)

e di quello di e-elettrone costituito da

2 . (-1/3 g al quadrato)

 

Questa energia così composta – che per comodità chiamo e-composta – interagisce con la materia che le sta attorno all’interno del buco nero.

 

Nel dettaglio, il potenziale costituito da – 3/2 l – 1/(t al quadrato – 2 s) dissolve la coesione interna di neutroni, protoni ed elettroni e li trasforma nelle forme di energia descritte poc’anzi.[8]

 

Esse si combinano tra loro e accrescono la quantità di e-composta all’interno del buco nero.

 

La dissoluzione della materia in parola procede seguendo le linee dei campi magnetici interni al buco nero.

 

Raggiunta la superficie esterna del buco nero, e-composta viene espulsa con violenza all’esterno del buco nero.

 

Infatti, come ho specificato al termine delle formule di e-neutrone, e-protone ed e-elettrone, “s” è stabile a causa della gravità e della pressione esercitata dalla materia del buco nero.

 

E-composta dissolve la materia che incontra lungo il suo percorso all’esterno del buco nero.

Tuttavia, non essendo più soggetta alle linee dei campi magnetici interni al buco nero, il suo moto si arresta quando il potenziale costituito da – 3/2 l – 1/(t al quadrato – 2 s) si esaurisce.

 

CONCLUSIONE

Se uno o più degli esperimenti che verranno effettuati confermeranno la validità di una o più delle ipotesi che ho formulato in questo articolo, sarò felice di avere dato un contributo al progresso della conoscenza.

In caso contrario, sono comunque felice di avere dato il mio contributo alla riflessione e alla ricerca nel campo della fisica cosmologica.

 

Vi ringrazio per il vostro tempo e per la vostra attenzione.

 

 

NOTE A PIE’ DI PAGINA

[1] Io svolgo la professione di avvocato e il mio interesse per gli argomenti trattati in questo articolo è puramente personale.

 

[2] Chiamo “m” la distanza media tra il nucleo di un atomo e le orbite dei suoi elettroni in condizioni di 1G.

 

[3] L’ultimo valore di “s” è stabile a causa della gravità e della pressione esercitata dalla materia del buco nero.

 

[4] Qui “alfa” indica la tensione esercitata dalla carica elettrica positiva del protone.

 

[5] Anche qui l’ultimo valore di “s” è stabile a causa della gravità e della pressione esercitata dalla materia del buco nero.

 

[6] Qui “alfa” indica la tensione esercitata dalla carica elettrica negativa dell’elettrone.

 

[7] Anche qui l’ultimo valore di “s” è stabile a causa della gravità e della pressione esercitata dalla materia del buco nero.

 

[8] e-neutrone, e-protone ed e-elettrone.

 

https://orcid.org/0000-0002-9912-6273

Ipotesi su una massa di neutroni e una di fotoni interagenti fra loro

INTRODUZIONE

Questo articolo contiene delle ipotesi su una massa di neutroni e una di fotoni interagenti fra loro.

Le ipotesi possono essere formulate da chiunque.[1]

Come è noto, il metodo sperimentale si articola in tre fasi diverse: ipotesi, esperimento, tesi.

Per questa ragione, tutte le ipotesi – comprese quelle esposte in questo articolo – sono destinate a rimanere tali fino a quando la ricerca scientifica non giunge a confermarle o a smentirle.

 

IPOTESI
Si danno due masse[2]
⁃ una fatta di neutroni che genera un campo gravitazionale;
⁃ una fatta di fotoni che genera radiazioni luminose e un campo gravitazionale.

La massa di neutroni è formata da molti neutroni non fusi tra loro ma coesi dalla loro gravità; la superficie esterna di questa massa è una sfera liscia.
La massa di fotoni è fatta da fotoni fusi tra loro; la superficie esterna di questa massa è composta da tante calotte sferiche.

Nulla ruota attorno alla massa di neutroni.
Attorno alla massa di fotoni ruotano altri fotoni.

I neutroni della massa di neutroni non emettono luce.
I fotoni della massa di fotoni emettono luce in forma sferica di intensità diversa a seconda dell’interazione gravitazionale che essi subiscono da parte degli altri fotoni in movimento attorno all massa di fotoni.

Ciascun fotone si muove attorno alla massa di fotoni alla velocità di circa duecentomila chilometri al secondo e non sullo stesso piano, ma su piani diversi.

La superficie della massa di neutroni è composta da aree circolari con caratteristiche di attrazione elettrica diverse:
⁃ alcune aree attraggono una carica elettrica negativa che viene avvicinata a loro proveniente dallo spazio esterno alla massa di neutroni e la immettono all’interno della massa di neutroni;
⁃ altre aree sferiche attigue alle prime respingono una carica elettrica negativa che viene avvicinata a loro proveniente dallo spazio esterno alla massa di neutroni formando uno schermo elettrico con carica negativa e con forma cilindrica che si eleva dalla superficie dell’area sferica verso lo spazio esterno alla massa di neutroni;
⁃ i due tipi di aree sferiche ora descritti si comportano in modo opposto a quanto descritto nei due trattini precedenti quando viene avvicinata a loro una carica elettrica positiva proveniente dallo spazio esterno alla massa di neutroni;
⁃ tutto questo si verifica anche quando alle medesime aree sferiche viene avvicinata una carica elettrica proveniente dallo spazio interno alla massa di neutroni. Il comportamento in questo caso è opposto a quello descritto nei tre trattini precedenti.

 

ESPERIMENTI

Per studiare la struttura che ho ora ipotizzato, propongo di effettuare i seguenti esperimenti.

Ciascun neutrone della massa di neutroni è composto da tre particelle che identifico con tre colori diversi: una gialla e una rossa tangenti e una blu sotto di loro tangente a entrambe.

 

1° gruppo di esperimenti

Se viene proiettato un raggio di luce costante sulla particella gialla, essa esplode.
Se viene proiettato un raggio di luce costante sulla particella rossa, essa emette bagliori di luce rossa che si ripetono a intervalli di alcuni secondi.
Se viene proiettato un raggio di luce costante sulla particella blu, il raggio di luce viene polarizzato nel modo seguente:
⁃ se i fotoni in entrata ruotano verticalmente in senso orario, quelli in uscita ruotano verticalmente in senso anti orario; 
⁃ se i fotoni in entrata ruotano verticalmente in senso anti orario, quelli in uscita ruotano verticalmente in senso orario; 
⁃ se i fotoni in entrata ruotano orizzontalmente in senso orario quelli in uscita ruotano orizzontalmente, sia in senso orario, sia in senso anti orario;
⁃ se i fotoni in entrata ruotano orizzontalmente in senso anti orario quelli in uscita ruotano orizzontalmente, sia in senso orario, sia in senso anti orario.

 

2° gruppo di esperimenti
Se viene inserita una micro carica elettrica positiva da 2 micro Ampere nella particella gialla, essa emette bagliori di luce bianca di forma sferica a circa un minuto-secondo l’uno dal successivo fino a quando perdura la carica elettrica positiva al suo interno.

Se viene inserita una micro carica elettrica negativa da 2 micro Ampere nella particella gialla, essa assorbe la carica negativa fino alla sua saturazione elettrica, dopo di che emette bagliori di luce bianca di forma sferica a intervalli di tempo maggiori l’uno dal successivo quanto meno intensa è la carica elettrica negativa inserita al suo interno. Questa emissione di bagliori di luce perdura fino a quando perdura la carica elettrica negativa al suo interno.

Se viene inserita una micro carica elettrica positiva da 2 micro Ampere nella particella rossa, essa entra in vibrazione ed emette radiazioni elettro-magnetiche costanti composte da ioni positivi. Questa emissione perdura fino a quando perdura la carica elettrica positiva al suo interno.

Se viene inserita una micro carica elettrica negativa da 2 micro Ampere nella particella rossa, essa assorbe la carica negativa fino alla saturazione del suo potenziale elettrico, dopo di che il processo di assorbimento si interrompe e si forma uno schermo sferico attorno alla carica elettrica negativa immessa all’interno della particella.

Se viene inserita una micro carica elettrica positiva da 2 micro Ampere nella particella blu, essa emette un bagliore costante di forma sferica di luce blu. Questa emissione perdura fino a quando perdura la carica elettrica positiva al suo interno.

Se viene inserita una micro carica elettrica negativa da 2 micro Ampere nella particella blu, essa entra in vibrazione ed emette, sia un bagliore costante di forma sferica di luce blu, sia radiazioni elettro-magnetiche costanti composte da ioni negativi. La vibrazione, l’emissione di luce blu e l’emissione di radiazioni elettro-magnetiche perdurano fino a quando perdura la carica elettrica negativa all’interno della particella.

 

TESI

Se uno o più degli esperimenti che ho poc’anzi proposto – e/o altri esperimenti che verranno effettuati – confermeranno la validità delle ipotesi che ho formulato in questo articolo, sarò felice di avere dato un contributo al progresso della conoscenza.

In caso contrario, sono comunque felice di avere dato il mio contributo alla riflessione e alla ricerca nel campo della fisica delle particelle sub-atomiche.

 

Vi ringrazio per il vostro tempo e per la vostra attenzione.

 

NOTE A PIE’ DI PAGINA

[1] Io svolgo la professione di avvocato e il mio interesse per gli argomenti trattati in questo articolo è puramente personale.

 

[2] Dati:
⁃ 0,3 gradi di oscillazione dell’asse di rotazione della massa di neutroni;
⁃ 13,5 gradi di oscillazione dell’asse di rotazione della massa di fotoni;
⁃ 0,15 micron di spessore del diaframma tra i due campi di forza gravitazionale;
⁃ il raggio di luce costante proiettato lungo la direttrice sud – nord dell’asse di rotazione che oscilla di 0,3 gradi effettua un movimento a spirale attorno all’asse di rotazione;
⁃ il raggio di luce costante proiettato lungo la direttrice sud – nord dell’asse di rotazione che oscilla di 13,5 gradi viene diffratto con un angolo di 92-93 gradi;
⁃ il raggio di luce costante proiettato da sud a nord all’interno del diaframma tra i due campi gravitazionali diviene una membrana luminosa che oscilla secondo le stesse variazioni della superficie esterna dei due campi gravitazionali a contatto con il diaframma.

 

https://orcid.org/0000-0002-9912-6273