Due proposte per risolvere la questione di Cipro

In questo articolo offro due proposte per risolvere la questione di Cipro, una delle quali conduce alla riunificazione delle due comunità – greco-cipriota e turco-cipriota – presenti sull’isola e divise ormai dal 1974.

 

Premessa

 

Una delle conseguenze della guerra attualmente in corso in Ucraina è la forte diminuzione dei rifornimenti di gas da parte della Russia ai Paesi europei.[1]

Questo ha reso più appetibili i giacimenti di gas nel Mar Mediterraneo orientale, tra l’altro, attorno all’isola di Cipro.

Il pieno sfruttamento di questi giacimenti è ostacolato da rivendicazioni marittime della Turchia e da richieste di condivisione dei proventi del gas da parte dei turco-ciprioti.[2]

Queste affermazioni sono gli ultimi anelli di una catena di eventi che bisogna conoscere, almeno a grandi linee, prima di ragionare sulle possibili soluzioni.

Per questa ragione, nel paragrafo che segue offro al lettore una concisa esposizione della storia recente di Cipro.

Il lettore che già la conosce può andare al paragrafo 2 – Le tensioni nel mare attorno a Cipro.

 

 

1 – Le tensioni a Cipro sulla terra ferma – un riassunto degli eventi dal 1571 a oggi[3]

 

Durante le guerre turco – veneziane, nel 1571 Cipro divenne parte dell’impero ottomano.

La Convenzione di Cipro del 1878 attribuì alla Gran Bretagna il controllo amministrativo di Cipro in cambio del sostegno britannico agli ottomani durante il congresso di Berlino del medesimo anno.

Il 5 novembre 1914 la Gran Bretagna annetté Cipro come ritorsione contro la decisione ottomana di allearsi con gli imperi dell’Europa centrale nella prima guerra mondiale.

 

La lotta armata

All’inizio degli anni ’50 del ventesimo secolo, a Cipro si costituì l’Organizzazione Nazionale dei Combattenti Ciprioti (Ethniki Organosis Kyprion Agoniston – EOKA) e nel 1956 la sua componente politica: il Comitato politico della lotta cipriota (Politiki Epitropi Kypriakou Agona – PEKA).

Entrambe avevano l’obiettivo di indurre la Gran Bretagna a ritirarsi da Cipro per poi giungere all’unione – in greco antico ἕνωσις [hénōsis], in greco moderno ένωση [énosi] – di quest’ultima con la Grecia.

In contrapposizione all’Eoka, nel 1955 si costituì l’organizzazione Fronte del 9 settembre (in turco 9 Eylül Cephesi) e nel 1957 l’organizzazione Banda Nera (in turco Kara Çete).

Entrambe confluirono nel 1959 nel Movimento di Resistenza Turco (Türk Mukavemet Teşkilatı – TMT) – il cui obiettivo era quello di ottenere la divisione – in turco taksǐm [takˈsim] – di Cipro in due parti.

Tutte queste organizzazioni hanno usato la violenza e la minaccia come metodo di lotta politica e hanno ricevuto aiuti di vario genere dall’estero.

 

Gli Accordi di Zurigo e Londra, il Trattato di garanzia, la Costituzione di Cipro

L’11 febbraio 1959, durante la conferenza di Zurigo, i rappresentanti di Gran Bretagna, Grecia, Turchia, dei greco-ciprioti e dei turco-ciprioti firmarono tre documenti comunemente chiamati gli Accordi di Zurigo e Londra.

Si tratta di 26 punti e di un allegato nei quali viene dettagliata l’organizzazione politica e costituzionale di Cipro che poi servirono per la redazione della Costituzione cipriota.

Il 17 febbraio dello stesso anno il governo britannico espresse il suo consenso al trasferimento della sovranità su tutto il territorio cipriota al governo della Repubblica di Cipro, nel momento della futura indipendenza dell’isola, con la sola eccezione delle due basi militari di Akrotiri e Dhekelia destinate a rimanere territorio britannico con uno statuto particolare.

In attuazione di questi accordi, il 14 dicembre 1959 fu eletto l’arcivescovo Makarios III come presidente greco-cipriota della Repubblica di Cipro, il vicepresidente fu il dottor Fazıl Küçük turco-cipriota.

Il 16 agosto 1960 entrò in vigore la Costituzione di Cipro e, a Nicosia, i rappresentanti di Gran Bretagna, Grecia e Turchia firmarono il Trattato di garanzia.

Con questo documento, la Gran Bretagna ufficializzò l’indipendenza di Cipro che lo stesso giorno divenne una Repubblica presidenziale indipendente e di lì a poco anche un Paese membro del Commonwealth.

L’articolo IV del Trattato di garanzia recita:

“Articolo IV

In caso di violazione delle disposizioni del presente Trattato, la Grecia, la Turchia e il Regno Unito si impegnano a consultarsi in merito alle dichiarazioni o alle misure necessarie per garantire l’osservanza di tali disposizioni.

Qualora l’azione comune o concertata non risulti possibile, ciascuna delle tre Potenze garanti si riserva il diritto di agire al solo scopo di ristabilire lo stato di cose creato dal presente Trattato.”

 

Il fallimento del sistema bi-comunitario e l’intervento dell’ONU

Il sistema bi-comunitario istituito dalla Costituzione del 1960 esigeva una doppia maggioranza per tutte le decisioni importanti e attribuiva un diritto di veto al presidente e al vicepresidente.

Il vice presidente turco-cipriota usò frequentemente questo diritto per bloccare le decisioni della maggioranza greco-cipriota.

Il sistema si bloccò rapidamente e, nel novembre 1963, il presidente Makarios propose una modifica della Costituzione.

Il governo turco si oppose alla proposta di riforma e minacciò di esercitare il proprio diritto di intervento previsto dall’articolo IV del Trattato di garanzia del 1960.

I rappresentanti turco-ciprioti si ritirarono dal Parlamento, dall’Alta Corte e dalla Corte costituzionale.

Di conseguenza, la Costituzione di Cipro non poteva più essere applicata.

Vi furono scontri e violenze tra greco-ciprioti e turco-ciprioti.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite decise di intervenire e istituì la Forza di pace delle Nazioni Unite a Cipro (United Nations Peacekeeping Force in Cyprus – UNFICYP) con la presenza di caschi blu sull’isola.

Alla data in cui scrivo questo articolo, la missione UNFICYP è ancora in corso.

 

Gli eventi del 1963-1964

Le violenze, tuttavia, proseguirono.

Tra il 21 e il 26 dicembre 1963, il conflitto ebbe come suo baricentro l’area suburbana di Nicosia, chiamata Omorphita.

Gli appelli per la pace lanciati dal presidente Makarios e dal vice presidente Küçük rimasero inascoltati.

La Turchia era prossima a invadere Cipro quando, il 5 giugno 1964, il presidente statunitense Lyndon Johnson affermò che gli USA erano contrari e dichiarò che non avrebbe aiutato la Turchia se la programmata invasione di Cipro avesse causato un conflitto con l’Unione Sovietica.

Un mese dopo, nel quadro di un piano approntato dal Segretario di Stato americano Dean Acheson, furono avviati negoziati tra Grecia e Turchia.

 

Le enclavi

Dopo i fatti del 1963-1964, la popolazione turco-cipriota cominciò a costituire delle enclavi sostenute direttamente dalla Turchia in varie aree dell’isola.

Queste erano osteggiate dalla Guardia nazionale cipriota che ostacolava i movimenti e l’accesso ai rifornimenti basilari dei turco-ciprioti.

Nel 1967, ripresero gli scontri tra greco-ciprioti e turco-ciprioti perché questi ultimi si adoperavano per avere una maggior libertà di movimento.

Anche questa volta, la Turchia minacciò di invadere Cipro affermando che mirava a proteggere la popolazione di cultura turca dalla possibile pulizia etnica greco-cipriota.

Per evitare questo, fu raggiunto un compromesso in base al quale alcune forze greche si sarebbero ritirate da Cipro, il leader dell’Eoka Georgios Grivas avrebbe dovuto abbandonare Cipro e il governo di Nicosia avrebbe dovuto garantire libertà di movimento e possibilità di rifornimento ai turco-ciprioti.

Le fonti che ho consultato non forniscono dettagli sull’attuazione di questo compromesso.

 

Il colpo di Stato del 1974

Nel 1971 venne costituita l’EOKA B con il medesimo obiettivo politico perseguito dall’Eoka.

Nella primavera del 1974, i servizi segreti greco-ciprioti scoprirono che l’Eoka B stava progettando un colpo di Stato ai danni del presidente Makarios con la complicità della Giunta militare greca.

Il 2 luglio 1974, il presidente Makarios scrisse una lettera aperta al presidente della giunta militare greca, generale Phaedon Gizikis.

Il 15 luglio 1974, intere sezioni della Guardia nazionale cipriota, guidate da ufficiali greci, rovesciarono il legittimo governo del presidente Makarios che riuscì a fuggire a Londra.

Nikos Sampson, ultra-nazionalista greco-cipriota, fu dichiarato presidente provvisorio del nuovo governo cipriota.

Il Segretario di Stato USA Henry Kissinger inviò Joseph Sisco per cercare di mediare.

La Turchia sottopose delle richieste alla Grecia attraverso il mediatore statunitense, ma queste furono respinte come inaccettabili intromissioni turche negli affari interni ciprioti.

 

Le due invasioni turche a Cipro

La Turchia chiese alla Gran Bretagna di effettuare un intervento congiunto a Cipro in base all’articolo IV del Trattato di garanzia del 1960.

Londra respinse la richiesta e non permise che venissero usate le sue basi militari sull’isola, ma comunicò alla Turchia che non si opponeva a un’azione unilaterale da parte di quest’ultima.

Il 20 luglio 1974 la Turchia invase Cipro.

Tre giorni più tardi, quando fu raggiunto un accordo di cessate il fuoco, le truppe turche avevano il controllo di un corridoio tra la zona del loro sbarco nei pressi di Kyrenia e la capitale Nicosia, pari a circa il 3% del territorio di Cipro.

Il 23 luglio 1974 la Giunta militare greca cadde, per lo più a causa degli eventi di Cipro.

I leader politici greci che erano in esilio iniziarono a tornare in patria.

Il 24 luglio 1974 Kōnstantinos Karamanlīs ritornò da Parigi, ricevette subito l’incarico di Primo ministro e si dichiarò contrario a un coinvolgimento bellico della Grecia.

Poco dopo, Nikos Sampson dovette abbandonare la presidenza di Cipro e Glafcos Clerides divenne il nuovo presidente.

Le trattative di pace a Ginevra non ottennero risultati apprezzabili e il 14 agosto del 1974 la Turchia invase nuovamente Cipro assumendo il controllo di circa il 40% del territorio.

Dal 1974 a oggi, la linea del cessate il fuoco, chiamata anche “Linea Verde”, separa le due comunità greca e turca a Cipro ed è presidiata dai caschi blu dell’ONU della missione UNFICYP.

 

Alcuni tra i fatti più importanti accaduti a Cipro dal 1975 a oggi

Il 13 febbraio 1975 la Turchia dichiarò le aree occupate della Repubblica di Cipro uno “Stato federato turco di Cipro” (in turco Kıbrıs Türk Federe Devleti).

Il 12 marzo 1975 questa dichiarazione fu condannata dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU n. 367 del 1975.

Il 15 novembre 1983, dopo otto anni di negoziati falliti tra la comunità turco-cipriota e quella greco-cipriota, il Nord dichiarò la propria indipendenza con il nome di Repubblica Turca di Cipro del Nord (in turco Kuzey Kıbrıs Türk Cumhuriyeti – KKTC).

La Turchia riconobbe formalmente Cipro del Nord il giorno della dichiarazione di indipendenza.

Il 18 novembre 1983 anche questa dichiarazione fu condannata dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU con la risoluzione n. 541 del 1983 che la qualificò “legalmente invalida” e ne chiese il ritiro.

Con la risoluzione n. 550 dell’11 maggio 1984, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU condannò “tutte le azioni secessioniste, compreso il presunto scambio di ambasciatori tra la Turchia e la dirigenza turco-cipriota”, le dichiarò “illegali e non valide” e ne chiese “il ritiro immediato”.

La risoluzione in parola, ribadì “l’invito a tutti gli Stati a non riconoscere il presunto Stato della Repubblica Turca di Cipro del Nord costituita con atti secessionisti” e li invitò “a non agevolare o in alcun modo assistere la sopra detta entità secessionista”.

Alla fine degli anni 1990, il Parlamento della Repubblica autonoma del Naxçıvan, un’enclave autonoma dell’Azerbaigian, approvò una risoluzione che chiedeva all’Azerbaigian di riconoscere la Repubblica Turca di Cipro Nord, a cui però non fece seguito alcun passo formale da parte del governo azero.

 

La crisi dei missili a Cipro

Il 5 gennaio 1997, il ministro degli affari esteri della Repubblica di Cipro, Alekos Michaelides, annunciò ai mezzi di informazione che il governo aveva acquisito una capacità di difesa aerea sotto forma di missili di difesa aerea S-300 di fabbricazione russa con radar associati.

L’11 gennaio 1997, i mezzi di informazione riferirono che la Turchia aveva apertamente minacciato un attacco preventivo per impedire l’arrivo dei missili o una vera guerra a Cipro in risposta all’arrivo dei missili. Inoltre, la Turchia aveva minacciato un blocco di Cipro.

Nel dicembre 1998 il presidente della Repubblica di Cipro Glafcos Clerides decise che i sistemi missilistici S-300 sarebbero stati inviati in Grecia.

Nel 2007, i missili furono finalmente e irrevocabilmente venduti alla Grecia che li posizionò a Creta in cambio di articoli militari alternativi.

 

Tramite due referendum svoltisi il 24 aprile 2004, è stato chiesto alle comunità greco-cipriota e turco-cipriota di pronunciarsi sulla proposta dell’allora Segretario generale dell’Onu Kofi Annan per la costituzione della Repubblica di Cipro Unita (il Piano Annan).

La maggioranza della comunità turco-cipriota ha accolto la proposta, mentre la maggioranza della comunità greco-cipriota l’ha respinta.

 

Cipro del Nord adotta come moneta la lira turca e con la Turchia ha in vigore un accordo sulla previdenza sociale e un trattato sulla doppia imposizione fiscale.

Nel 2015 la Turchia ha completato il progetto Acqua della pace (in turco barış suyu): una conduttura sottomarina lunga più di cento chilometri che trasporta ogni anno a Cipro del Nord milioni di metri cubi di acqua per uso umano e irriguo provenienti dalla diga di Alakopru, sul fiume Anamur, che si trova nella regione di Mersin, sulla costa mediterranea della Turchia.

 

2 – Le tensioni nel mare attorno a Cipro[4]

Al pari della terra ferma, anche il mare attorno a Cipro è stato ed è tuttora il luogo di svolgimento di tensioni importanti.

 

Nelle acque al largo di Israele furono scoperti i giacimenti di gas Tamar nel gennaio 2009 e Leviathan nel dicembre 2010 (per entrambi l’operatore è la Chevron Corporation in società con alcune imprese israeliane).

 

A seguito di prospezioni petrolifere effettuate da parte della Repubblica di Cipro nelle acque territoriali greco-cipriote a sud dell’isola, il 21 settembre 2011 la Repubblica Turca di Cipro del Nord e la Turchia firmarono un accordo sulla delimitazione delle rispettive piattaforme continentali e sullo sfruttamento delle risorse minerarie nelle zone citate.

A questo scopo, il 23 settembre 2011 la nave turca Koka Piri Reis, di proprietà dell’Istituto di tecnologia e scienze marine dell’Università di Izmir, partì dal porto di Urla, nella provincia di Smirne, diretta verso il Mediterraneo orientale con l’incarico del governo turco di condurre un lavoro di ricerca.

Già in quei giorni, si palesava il rischio che la questione degli idrocarburi nel fondale marino attorno a Cipro avrebbe scavato un solco più profondo tra i greco-ciprioti e i turco-ciprioti e altresì tra la Turchia e l’Unione Europea.

 

Il 28 dicembre 2011 fu scoperto il giacimento di gas Afrodite al confine tra le acque economiche di Israele e quelle di Cipro, con la maggior parte del giacimento sul lato cipriota (operatore Chevron Corporation in partenariato con la anglo olandese Shell e l’israeliana NewMed Energy).

 

Il 30 agosto 2015, l’italiana Eni diede l’annuncio della scoperta di un giacimento di gas attraverso il pozzo Zohr 1X, nel blocco Shorouk, al largo delle coste mediterranee dell’Egitto.

Eni è l’operatore del blocco Shoruk con una quota del 50% in società con la russa Rosneft che ha il 30%, la britannica British Petroleum con il 10% e l’emiratina Mubadala Petroleum con il 10%.

 

L’8 febbraio 2018, l’italiana Eni diede l’annuncio della scoperta di un giacimento di gas attraverso il pozzo Calypso 1, nel blocco 6, al largo delle coste meridionali di Cipro.

Eni è l’operatore del blocco 6 con una quota del 50% in società con la francese TotalEnergies che ha il 50%.

 

Il 9 febbraio 2018, cinque unità della marina militare turca bloccarono la nave Saipem 12000 noleggiata dall’Eni e diretta verso il blocco 3 al largo delle coste orientali di Cipro per compiere attività di perforazione del fondale marino.

Quando la Saipem 12000 provò a dirigersi ugualmente verso il blocco 3, le unità della marina militare turca minacciarono di speronare la nave.

Il blocco si protrasse per circa due settimane fino a che, a causa dell’impossibilità di procedere con il proprio lavoro, la nave italiana fece rotta verso il porto cipriota di Limassol per rifornimenti e poi verso una nuova destinazione operativa.

Eni è l’operatore del blocco 3 con una quota dell’80% in società con la Korea Gas Corporation che ha il 20%.

 

Poiché Cipro del Nord rivendica la titolarità delle acque a est e a sud-est dell’isola di Cipro, la linea d’azione della Turchia è fare in modo che ogni nuova scoperta di gas nelle acque ora citate sia condivisa con la comunità turco-cipriota in attuazione della costituzione di Cipro del 1960.

A onor del vero, qualche commentatore, oltre a questa motivazione di politica estera, mette in luce altresì l’esigenza dell’economia turca di diminuire la propria dipendenza dalle importazioni di gas dalla Russia e la contraddizione che si rinviene tra la dichiarazione di indipendenza della Repubblica Turca di Cipro del Nord nel 1983 e la richiesta di quest’ultima di condividere i proventi dei giacimenti di gas situati nelle acque a est e a sud-est dell’isola di Cipro in attuazione della costituzione del 1960.

A tale scopo, se non si vuole adire il Tribunale internazionale del diritto del mare – organo indipendente delle Nazioni Unite stabilito ad Amburgo in sede giudiziale o come amabile compositore -, è opportuno raggiungere un’intesa come di recente è avvenuto per la zona di mare contesa tra Israele e Libano.

A ogni modo, il lettore scoprirà che le due problematiche economica e di rivendicazione di sovranità qui sopra accennate trovano la loro migliore soluzione nella seconda delle due soluzioni proposte al termine di questo articolo.

 

Il 19 febbraio 2018 fu dato l’annuncio che l’israeliana Delek Drilling, oggi NewMed Energy e la statunitense Noble Energy – che nell’ottobre del 2020 fu acquistata dalla Chevron Corporation – si erano accordate con l’egiziana Dolphinus Holding per vendere a quest’ultima 64 miliardi di metri cubi di gas nell’arco di dieci anni provenienti per metà dal giacimento Tamar e per metà dal giacimento Leviathan.

Il desiderio della Turchia di essere scelta in quella occasione come acquirente, anche allo scopo di divenire un centro di smistamento del gas nel Mediterraneo, non divenne realtà.

Tra i motivi della preferenza accordata all’Egitto vi furono la presenza sulla costa mediterranea egiziana di due impianti per la liquefazione del gas naturale a Idku e a Damietta e il fatto che, dai tempi dell’incidente con la Freedom Flottilla nel maggio del 2010, i rapporti di Israele con l’Egitto erano più distesi in confronto a quelli con la Turchia.

 

Il 19 settembre 2018, il sito internet di Bloomberg diede notizia che a Nicosia fu firmato un accordo tra la Repubblica di Cipro e l’Egitto affinché la prima potesse trasportare il gas del giacimento Afrodite verso gli impianti di liquefazione situati sulla costa mediterranea egiziana.

 

Il 28 febbraio 2019, la statunitense ExxonMobil diede l’annuncio della scoperta di un giacimento di gas attraverso il pozzo Glaucus 1, nel blocco 10, al largo delle coste meridionali di Cipro.

ExxonMobil è l’operatore del blocco 10 con una quota del 60% e la qatarina Qatar Petroleum International Upstream O.P.C. è partner con il 40%.

 

Il 1° agosto 2019 fu data la notizia che il governo della Repubblica di Cipro aveva dato alla francese TotalEnergies, in società con l’italiana Eni, la licenza di esplorazione del blocco 7 a largo delle sue coste meridionali.

Ai primi di ottobre dello stesso anno la nave turca Yavuz, scortata da unità della marina militare turca, arrivò nel blocco 7 per effettuare delle perforazioni.

Solo nell’ottobre del 2020 la nave Yavuz fece ritorno al porto turco di Tasucu dopo le rimostranze di molte Nazioni, tra le quali gli Stati Uniti d’America e la Germania, e le sanzioni dell’Unione Europea nei confronti della Turchia.

 

Il 22 agosto 2022, l’italiana Eni diede l’annuncio della scoperta di un giacimento di gas attraverso il pozzo Cronos 1, nel blocco 6, al largo delle coste meridionali di Cipro.

Come ho già scritto, Eni è l’operatore del blocco 6 con una quota del 50% in società con la francese TotalEnergies che ha il 50%.

 

La situazione delle esplorazioni sottomarine nelle acque a largo della Repubblica di Cipro sembra essere entrata in una fase di maggiore distensione a seguito della scoperta di un quantitativo complessivo di circa 540 miliardi di metri cubi di gas nel campo di Sakarya – situato nel Mar Nero a largo delle coste turche – nell’agosto del 2020 e nel giugno del 2021.

L’esplorazione delle acque del Mar Nero ha impegnato tre navi turche da perforazione (Yavuz, Fatih e Kanuni) per circa due anni.

Il giacimento dovrebbe entrare in produzione nel primo quarto del 2023 e potrebbe soddisfare il 30% della necessità di gas della Turchia.

Forse anche a causa di questo, il 9 agosto 2022 è stata data la notizia che la quarta nave da perforazione turca (Abdulhamid Han) opera nel Mediterraneo orientale a circa 28 miglia al largo della regione di Gazipasa, nella provincia costiera meridionale turca di Antalya.

 

3 – Due proposte per risolvere la questione di Cipro

I primi due paragrafi di questo articolo fanno comprendere chiaramente che vi sono molte Nazioni coinvolte negli aspetti geopolitici (paragrafo 1) e interessate ai profili economici (paragrafo 2) che scaturiscono dalla questione di Cipro.

Dunque, abbandonare le tensioni e la contrapposizione per orientare l’impegno verso una soluzione negoziata è utile non solo per i fini etici della giustizia e della pace, ma anche per evitare le perdite umane e materiali di un conflitto al quale prenderebbero parte molte Nazioni, in via diretta o in via mediata.

Come ho già scritto in un recente articolo[5], la situazione geopolitica nel Mare Mediterraneo e nelle sue vicinanze ha raggiunto livelli tali da destare preoccupazione.

Sciogliere il nodo della questione di Cipro contribuirebbe non poco a dare stabilità a una zona che ne ha assai bisogno.

Le incoraggianti previsioni economiche derivanti dalla prossima entrata in produzione del giacimento di gas nel campo di Sakarya, unitamente alla possibilità di nuove scoperte nel fondale delle acque a largo delle coste turche nel Mar Nero creano un contesto più sereno e dunque rendono le parti interessate potenzialmente più disposte a trovare una stabile soluzione alla questione di Cipro.

Per conseguire questo risultato, espongo qui di seguito due proposte.

La prima conquisterà la volontà di coloro che auspicano il riconoscimento internazionale della indipendenza e della sovranità di Cipro del Nord, la seconda sedurrà il desiderio di coloro che esigono una condivisione dei proventi dei giacimenti di gas nelle acque attorno a Cipro.

 

Prima proposta

Le parti riconoscono e accettano l’indipendenza e la sovranità di Cipro del Nord e l’accordo del 2011 tra Cipro del Nord e la Turchia per la definizione delle rispettive porzioni di mare territoriale e di zona economica esclusiva.

Per il resto, il mare territoriale e la zona economica esclusiva di Cipro del Nord sono definiti dal Tribunale internazionale del mare assiso come amabile compositore o, in caso di mancato accordo, dal medesimo Tribunale in sede giudiziale.

Il riconoscimento e l’accettazione ora detti, con le implicazioni di diritto del mare ora descritte, impediscono a Cipro del Nord qualsiasi rivendicazione di qualsivoglia natura sulle acque e sulle risorse di altri Stati.

Nel caso di controversia sulle risorse del sottosuolo marino che si estendono nelle acque di pertinenza di Cipro del Nord e di altri Stati, si procederà a un accordo tra le parti, oppure si farà ricorso al Tribunale internazionale del mare assiso come amabile compositore o, in caso di mancato accordo, al medesimo Tribunale in sede giudiziale.

Ogni questione che non attenga al diritto del mare è devoluta alla Corte internazionale di giustizia assisa come amabile compositore o, in caso di mancato accordo, alla medesima Corte in sede giudiziale.

Le parti accettano la giurisdizione e riconoscono le pronunce del Tribunale internazionale del mare e della Corte internazionale di giustizia.

 

Seconda proposta

Le parti di chiarano nullo e privo di valore ogni e qualsiasi atto, fatto, dichiarazione, documento, accordo che affermi e/o riconosca l’indipendenza di Cipro del Nord.

Le parti riconoscono e accettano la Repubblica di Cipro Unita secondo il Piano dell’ex Segretario generale dell’Onu Kofi Annan.

Le parti riconoscono e accettano l’accordo del 2011 tra Cipro del Nord e la Turchia per la definizione delle rispettive porzioni di mare territoriale e di zona economica esclusiva.

Per il resto, il mare territoriale e la zona economica esclusiva della Repubblica di Cipro Unita sono definiti dal Tribunale internazionale del mare assiso come amabile compositore o, in caso di mancato accordo, dal medesimo Tribunale in sede giudiziale.

Tutto questo comporta il ritiro delle forze armate turche dall’isola di Cipro, la partenza dei coloni turchi e dei coloni greci dall’isola di Cipro, il pagamento ai medesimi coloni di una somma di denaro stabilita dalla Corte internazionale di giustizia a carico della Repubblica di Cipro Unita, la partecipazione dei greco-ciprioti e dei turco-ciprioti ai proventi che derivano dalle risorse del sottosuolo marino della Repubblica di Cipro Unita.

Ogni questione che non attenga al diritto del mare viene devoluta alla Corte internazionale di giustizia assisa come amabile compositore o, in caso di mancato accordo, alla medesima Corte in sede giudiziale.

Le parti accettano la giurisdizione e riconoscono le pronunce del Tribunale internazionale del mare e della Corte internazionale di giustizia.

 

Auspico che questo mio contributo doni agli abitanti di Cipro la prosperità e la pace che essi desiderano.

Vi ringrazio per il vostro tempo e per la vostra attenzione.

 

 

NOTE A PIE’ DI PAGINA

[1] Prospettive economiche dell’OCSE, Rapporto intermedio, marzo 2022: La guerra in Ucraina: conseguenze economiche e sociali e implicazioni per le politiche pubbliche, in:

https://www.oecd-ilibrary.org/sites/a148fedd-it/index.html?itemId=/content/publication/a148fedd-it

 

Jamey Keaten, WTO: War in Ukraine to curb trade, economic growth this year, April 12, 2022, on:

https://apnews.com/article/russia-ukraine-covid-business-health-economy-7c642406faad9bc903744623588900fc

 

Mario Barbati, Le conseguenze economiche della guerra in Ucraina, 6 maggio 2022, in:

https://www.micromega.net/conseguenze-guerra-ucraina/

 

 

[2] Juliette Portala, Tassilo Hummel, TotalEnergies, Eni announce major Cyprus gas find, August 22, 2022, on:

https://www.reuters.com/business/energy/totalenergies-eni-announce-major-cyprus-gas-find-2022-08-22/

 

Cyprus offshore appraisal confirms Exxon gas find -energy ministry, March 21, 2022, on:

https://www.reuters.com/business/energy/cyprus-offshore-appraisal-confirms-exxon-gas-find-energy-ministry-2022-03-21/

 

Claire Mérilhou, Scoperta di gas a Cipro, 23 agosto 2022, in:

https://energynews.pro/it/scoperta-di-gas-a-cipro/

 

 

[3] United Nations Peacekeeping Force in Cyprus UNFICYP

ESTABLISHMENT OF UNFICYP, on:

https://unficyp.unmissions.org/establishment-unficyp

THE 1967 CRISIS, on:

https://unficyp.unmissions.org/1967-crisis

EVENTS IN THE SUMMER OF 1974, on:

https://unficyp.unmissions.org/events-summer-1974

TRIPARTITE CONFERENCE & GENEVA DECLARATION, on:

https://unficyp.unmissions.org/tripartite-conference-geneva-declaration

OPERATIONS SINCE 1974, on:

https://unficyp.unmissions.org/operations-1974

SUPERVISION OF THE CEASE-FIRE, on:

https://unficyp.unmissions.org/supervision-cease-fire

 

Resolution 367, on:

http://unscr.com/en/resolutions/367

 

Resolution 541, on:

http://unscr.com/en/resolutions/541

 

 

Hellenic Republic, Ministry of Foreign Affairs, The Cyprus Issue after the establishment of the Republic of Cyprus, on:

https://www.mfa.gr/en/the-cyprus-issue/relevant-documents/deep-historical-roots.html

 

Republic of Türkiye, Ministry of Foreign Affairs, Cyprus (Historical Overview), on:

https://www.mfa.gov.tr/cyprus-_historical-overview_.en.mfa

 

 

Cyprus profile – Timeline, on:

https://www.bbc.com/news/world-europe-17219505

 

1959: Makarios elected president of Cyprus, on:

http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/december/14/newsid_3747000/3747247.stm

 

Risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite relative a Cipro, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Risoluzioni_del_Consiglio_di_sicurezza_delle_Nazioni_Unite_relative_a_Cipro

 

Il testo integrale del Piano Annan per Cipro

THE COMPREHENSIVE SETTLEMENT OF THE CYPRUS PROBLEM, on:

http://www.zypern.cc/extras/annan-plan-for-cyprus-2004.pdf

 

République de Chypre, sur:

https://mjp.univ-perp.fr/constit/cy.htm

 

Accords de Zurich et de Londres, sur:

https://fr.wikipedia.org/wiki/Accords_de_Zurich_et_de_Londres

 

Traité de garantie, sur:

https://fr.wikipedia.org/wiki/Trait%C3%A9_de_garantie

 

Trattato di Garanzia (1960), in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Garanzia_(1960)

 

Costituzione di Cipro, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione_di_Cipro

 

Chypre Constitution du 16 août 1960., sur:

https://mjp.univ-perp.fr/constit/cy1960.htm

 

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Referendum cipriota sull’enōsis del 1950, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_cipriota_sull%27en%C5%8Dsis_del_1950 

 

Piano Akritas, in:

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Enclavi greche cipriote, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Enclavi_greche_cipriote

 

Fronte del 9 settembre, in:

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Kara Çete, in:

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Invasione turca di Cipro, in:

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Christos A. Neophytou, Barrister-At-Law,

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Cipro nord: ultimata conduttura acqua sottomarina da Turchia, in:

https://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/economia/2015/08/10/cipro-nord-ultimata-conduttura-acqua-sottomarina-da-turchia_0b9b4a65-9907-40f8-a7be-fefde9c62426.html

 

 

[4] Le percentuali e i nomi delle società attestati nelle fonti che ho consultato potrebbero essere diversi dalla realtà a causa del progredire degli affari.

 

Tamar gas field, on:

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Leviathan gas field, on:

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Israele a tutto gas, 3 agosto 2019, su:

https://www.geopolitica.info/israele-a-tutto-gas/

 

GAS: ATENE DEPLORA ACCORDO TURCHIA-RTCN PER RICERCHE IN MARE, 22 settembre 2011, in:

https://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/stati/cipro/2011/09/22/visualizza_new.html_700215949.html

 

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https://www.crisisgroupblogs.org/stepping-on-the-gas-toward-a-cyprus-partition/

 

Federico de Renzi, Le ambizioni della Turchia fanno i conti con Cipro, 11 novembre 2011, in:

https://www.limesonline.com/rubrica/le-ambizioni-della-turchia-fanno-i-conti-con-cipro

 

Ecco chi deciderà le sorti del giacimento Afrodite, 3 maggio 2018, in:

https://energiaoltre.it/afrodite/

 

Eni scopre nell’offshore egiziano il più grande giacimento a gas mai rinvenuto nel Mar Mediterraneo, 30 agosto 2015, in:

https://www.eni.com/it-IT/media/comunicati-stampa/2015/08/eni-scopre-nelloffshore-egiziano-il-piu-grande-giacimento-a-gas-mai-rinvenuto-nel-mar-mediterraneo.html

 

Giandomenico Serrao, Perché l’avvio della produzione del giacimento Zohr è importante per Eni e non solo, 22 dicembre 2017, in:

https://www.agi.it/blog-italia/energia-e-sostenibilta/perch_lavvio_della_produzione_del_giacimento_zohr_importante_per_eni_e_non_solo-3304870/post/2017-12-22/

 

Zohr: il giacimento gigante nell’offshore dell’Egitto, in:

https://www.eni.com/it-IT/attivita/egitto-zohr.html#:~:text=Il%20giacimento%20%C3%A8%20considerato%20la,per%20questa%20tipologia%20di%20giacimento.

 

Eni annuncia una scoperta a Gas nell’Offshore di Cipro, 8 febbraio 2018, in:

https://www.eni.com/it-IT/media/comunicati-stampa/2018/02/eni-annuncia-una-scoperta-a-gas-nelloffshore-di-cipro.html

 

Sissi Bellomo, Eni, scoperta «promettente» a Cipro. E oggi firma contratti in Libano, 9 febbraio 2018, in:

https://www.ilsole24ore.com/art/eni-scoperta-promettente-cipro-e-oggi-firma-contratti-libano-AEV0FwwD

 

Marco Dell’Aguzzo, Gas, cosa cambia per l’Europa dopo l’accordo Israele-Libano, 12 ottobre 2022, in:

https://www.startmag.it/energia/israele-libano-accordo-confini-marittimi-gas/

 

Sissi Bellomo, Israele sceglie l’Egitto per esportare il gas del Bacino del Levante, 20 febbraio 2018, in:

https://www.ilsole24ore.com/art/israele-sceglie-l-egitto-esportare–gas-bacino-levante-AEldgj2D

 

Incidente della Freedom Flotilla, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_della_Freedom_Flotilla

 

Georgios Georgiou, Ahmed Feteha, Cyprus Pipeline Deal With Egypt Brings Gas Step Closer to Europe, September 19, 2018, on:

https://www.bloomberg.com/news/articles/2018-09-19/cyprus-pipeline-deal-with-egypt-brings-gas-step-closer-to-europe

 

Sissi Bellomo, Chevron compra Noble e conquista l’accesso al gas del Mediterraneo Orientale, 21 luglio 2020, su:

https://www.ilsole24ore.com/art/chevron-compra-noble-e-conquista-l-accesso-gas-mediterraneo-orientale-ADLecPf

 

Sissi Bellomo, Dopo Israele anche Cipro si prepara a vendere gas all’Egitto, 22 febbraio 2018, in:

https://www.ilsole24ore.com/art/dopo-israele-anche-cipro-si-prepara-vendere-gas-all-egitto–AEfU563D

 

Jacopo Giliberto, La Turchia blocca nave italiana Saipem sul giacimento Eni a Cipro, 12 febbraio 2018, in:

https://www.ilsole24ore.com/art/la-turchia-blocca-nave-italiana-saipem-giacimento-eni-cipro-AEnG9gyD

 

Ecco perché la Turchia ha bloccato la nave Saipem 12000 di Eni, 12 febbraio 2018, in:

https://energiaoltre.it/turchja-saipem12000-eni-gas/

 

Eni rinuncia, la nave Saipem lascia le acque di Cipro, 23 febbraio 2018, in:

https://www.ilsole24ore.com/art/eni-rinuncia-nave-saipem-lascia-acque-cipro-AEHrA05D

 

Saipem 12000, dove è diretta (e cosa farà) la nave Eni. Tutte le ultime novità, 24 febbraio 2018, in:

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ExxonMobil makes natural gas discovery offshore Cyprus, on:

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Sissi Bellomo, Maxi scoperta di gas al largo di Cipro, minacce dalla Turchia, 1 marzo 2019, in:

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Graziella Giangiulio, CIPRO. ENI in bocca alla Turchia, 1 agosto 2019, in:

https://www.agcnews.eu/cipro-eni-in-bocca-alla-turchia/

 

Cipro: Turchia invia nave trivella in area licenza Eni-Total, 4 ottobre 2019, in:

https://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/stati/cipro/2019/10/04/cipro-turchia-invia-nave-trivella-in-area-licenza-eni-total_1e81be81-b2e6-46fe-b286-d31b0500e291.html

 

Sissi Bellomo, Gas, la Turchia sfida Cipro in casa di Eni e Total, 8 ottobre 2019, in:

https://www.ilsole24ore.com/art/gas-turchia-sfida-cipro-casa-eni-e-total-ACjR5op

 

Nave da perforazione turca rientra da Cipro, 5 ottobre 2020, in:

https://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2020/10/05/nave-da-perforazione-turca-rientra-da-cipro_ce1b4c75-5ac1-413c-bc70-f80dc96d8331.html

 

Eni: importante scoperta di gas al largo di Cipro, 22 agosto 2022, in:

https://www.eni.com/it-IT/media/comunicati-stampa/2022/08/eni-importante-scoperta-gas-largo-cipro.html

 

Gas: Eni annuncia scoperta giacimento al largo di Cipro, 22 agosto 2022, in:

https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/energia/2022/08/22/gas-eni-annuncia-scoperta-giacimento-al-largo-di-cipro_811a7d6d-e494-471b-a4c6-0f1f1fe9f2ab.html

 

Sakarya Gas Field Development, Black Sea, Turkey, October 26, 2021, on:

https://www.offshore-technology.com/projects/sakarya-gas-field-development-black-sea-turkey/  

 

Sibel Morrow, Türkiye will be ready to use Black Sea natural gas next March: Energy minister, August 11, 2022, on:

https://www.aa.com.tr/en/economy/turkiye-will-be-ready-to-use-black-sea-natural-gas-next-march-energy-minister/2658953

 

Turchia: la più avanzata nave da perforazione avvia l’attività di ricerca del gas nel Mediterraneo orientale, 9 agosto 2022, su:

https://www.agenzianova.com/news/turchia-la-piu-avanzata-nave-da-perforazione-avvia-lattivita-di-ricerca-del-gas-nel-mediterraneo-orientale/

 

Abele Carruezzo, La Turchia invia una nuova nave da trivellazione nel Mediterraneo, 10 agosto 2022, su:

https://www.ilnautilus.it/trasporti/2022-08-10/la-turchia-invia-una-nuova-nave-da-trivellazione-nel-mediterraneo_101289/

 

 

[5] Giorgio Cannella, Una proposta per la soluzione delle controversie tra Grecia e Turchia, 25 settembre 2022, in:

https://giorgiocannella.com/index.php/2022/09/25/una-proposta-per-la-soluzione-delle-controversie-tra-grecia-e-turchia/

 

 

Le citazioni sono state verificate alla data di pubblicazione di questo articolo sul sito http://www.giorgiocannella.com