Ipotesi su un buco nero e l’entropia

INTRODUZIONE

In questo testo proseguo l’esposizione di quanto ho scritto nel paragrafo 5 “Conseguenze: particelle” del mio articolo “Ipotesi su un buco nero”.[1]

Il paragrafo 5 dell’articolo ora citato inizia con le parole:

“La descritta parziale deflagrazione del buco nero massiccio con m = 1 – 0,96 proietta nello spazio anche delle particelle subatomiche.”

Lì mi soffermavo sulle emissioni provenienti dalla parte del buco nero che non è esplosa.

Qui di seguito formulo delle ipotesi sulle particelle subatomiche e sull’energia che la deflagrazione proietta nello spazio.

 

Le ipotesi possono essere formulate da chiunque.[2]

Come è noto, il metodo sperimentale si articola in tre fasi diverse: ipotesi, esperimento, tesi.

Per questa ragione, tutte le ipotesi – comprese quelle esposte in questo articolo – sono destinate a rimanere tali fino a quando la ricerca scientifica non giunge a confermarle o a smentirle.

 

 

BUCO NERO ED ENTROPIA 

Ipotizzo che l’azione di un buco nero sulla materia che esso attrae e assimila per il suo accrescimento possa essere espressa come segue:

 

2/3 . (sopra la linea di frazione) radice quadrata di (m + g/2) -( r . 1/t) (sotto la linea di frazione) s . (m . r)

 

Questa formula implica la riduzione della complessità della materia, da molecole e atomi a particelle subatomiche ed energia.

Alcune di queste particelle subatomiche ed energia sono proiettate nello spazio dalla deflagrazione parziale del buco nero della quale parlo nel paragrafo 5 dell’articolo citato all’inizio di questo testo.

 

Il lettore potrebbe obiettare che quanto ho appena scritto va contro il secondo principio della termo-dinamica.[3]

Infatti, se quanto ho scritto qui sopra è corretto, il buco nero riduce l’entropia della materia che esso attrae e assimila per il suo accrescimento.

Per risolvere la contraddizione tra il secondo principio della termo-dinamica e la riduzione dell’entropia da parte del buco nero, ipotizzo che quest’ultima sia la causa della radiazione di Bekenstein-Hawking.[4]

 

L’effetto che l’azione del buco nero che qui ho ipotizzato può avere sulla espansione e contrazione dell’universo sarà oggetto di un altro articolo.

 

CONCLUSIONE

Se uno o più degli esperimenti che verranno effettuati confermeranno la validità di una o più delle ipotesi che ho formulato in questo articolo, sarò felice di avere dato un contributo al progresso della conoscenza.

In caso contrario, sono comunque felice di avere dato il mio contributo alla riflessione e alla ricerca nel campo della fisica.

 

Vi ringrazio per il vostro tempo e per la vostra attenzione.

 

 

NOTE A PIE’ DI PAGINA

[1] Giorgio Cannella, Ipotesi su un buco nero, in:

https://giorgiocannella.com/index.php/2019/07/23/ipotesi-su-un-buco-nero/

 

[2] Io lavoro in uno studio legale e il mio interesse per gli argomenti trattati in questo articolo è puramente personale.

 

[3] Cito da Carlo Rovelli, L’ordine del tempo, Milano, 2017, prima edizione digitale, in:

http://www.davidemolina.it/pdf/2017-LOrdineDelTempo-Carlo-Rovelli.pdf

pagine 21-24.

Il grassetto è mio.

I numeri dal 13 al 19 sono quelli delle note presenti nel testo.

 

“Calore

 

Tutto è iniziato con un regicidio. Il 16 gennaio del 1793, la

Convention nationale di Parigi vota la messa a morte di Luigi

XVI. Forse una radice profonda della scienza è la ribellione:

non accettare l’ordine delle cose presenti.13 Fra i membri che

dichiarano il voto fatale c’è Lazare Carnot, amico di

Robespierre. Lazare ha una passione per il grande poeta

persiano Sa‘dī di Shiraz, il poeta catturato e reso schiavo dai

crociati ad Acri, il poeta che ha scritto i versi luminosi che

stanno all’entrata del palazzo dell’ONU:

 

Tutti i figli di Adamo formano un solo corpo,

sono della stessa essenza.

Quando il tempo affligge con il dolore

una parte del corpo

le altre parti soffrono.

Se tu non senti la pena degli altri

non meriti di essere chiamato uomo.

 

Forse una radice profonda della scienza è la poesia: saper

vedere al di là del visibile. Da Sa‘dī, Carnot chiama Sadi il suo

primo figlio maschio. Nasce così, dalla ribellione e dalla poesia,

Sadi Carnot.

 

Il giovane si appassiona alle macchine a vapore che nel XIX

secolo stanno cominciando a cambiare il mondo, usando il

fuoco per far girare le cose. Nel 1824 scrive un libretto con un

titolo seducente: Riflessioni sulla potenza motrice del fuoco,

dove cerca di comprendere le basi teoriche del funzionamento

di queste macchine. Il trattatello è pieno di idee sbagliate:

immagina che il calore sia una cosa concreta, una specie di

fluido, che produce energia «cadendo» dalle cose calde alle

cose fredde, come l’acqua di una cascata produce energia

cadendo dall’alto al basso. Ma c’è un’idea chiave: le macchine a

vapore funzionano in ultima analisi perché il calore passa dal

caldo al freddo.

 

Il libretto di Sadi finisce nelle mani di un austero professore

prussiano dagli occhi spiritati, Rudolf Clausius. È lui a cogliere

il punto della faccenda, enunciando una legge che diverrà

celebre: se nient’altro intorno cambia,

il calore non può passare

da un corpo freddo a uno caldo.

 

Il punto cruciale è la differenza con le cose che cadono: una

palla può cadere, ma anche tornare su da sola – per esempio in

un rimbalzo. Il calore no.

 

Questa legge enunciata da Clausius è l’unica legge generale

della fisica che distingue il passato dal futuro.

 

Nessuna delle altre lo fa: le leggi del mondo meccanico di

Newton, le equazioni dell’elettricità e del magnetismo di

Maxwell, quelle della gravità relativistica di Einstein, quelle

della meccanica quantistica di Heisenberg, Schrödinger e

Dirac, quelle delle particelle elementari dei fisici del XX

secolo… nessuna di queste equazioni distingue il passato dal

futuro.14 Se una sequenza di eventi è permessa da queste

equazioni, lo è anche la stessa sequenza ribaltata all’indietro

nel tempo.15 Nelle equazioni elementari del mondo,16 la freccia

del tempo appare solo quando c’è il calore.17 Il legame fra

tempo e calore è dunque profondo: ogni volta che si manifesta

una differenza fra passato e futuro, c’è di mezzo del calore. In

tutti i fenomeni che diventano assurdi se proiettati all’indietro,

c’è qualcosa che si scalda.

 

Se guardo un film che mostra una palla che rotola, non so dire

se il film è proiettato giusto o all’indietro. Ma se nel film la

palla rallenta e si ferma, vedo che il film è giusto, perché

proiettato al contrario mostrerebbe avvenimenti implausibili:

una palla che si mette in moto da sola. Il rallentare e fermarsi

della palla sono dovuti all’attrito, che produce calore. Solo dove

c’è calore c’è distinzione fra passato e futuro. I pensieri si

dipanano dal passato al futuro, non viceversa, e infatti pensare

produce calore nella testa…

 

Clausius introduce la quantità che misura questo irreversibile

andare del calore in una direzione sola, e – tedesco colto – le

affibbia un nome preso dal greco, entropia: «Preferisco

prendere il nome di quantità scientifiche importanti dalle

lingue antiche, in modo che possano essere eguali in tutte le

lingue vive. Propongo dunque di chiamare entropia di un corpo

la quantità S, dalla parola greca per trasformazione: ἡ

τρορή».18

 

 

L’entropia di Clausius è una quantità misurabile e calcolabile,19

indicata con la lettera S, che cresce o resta eguale, ma non

diminuisce mai, in un processo isolato. Per indicare che non

diminuisce, si scrive:

 

ΔS ≥ 0

 

Si legge: «Delta S è sempre maggiore o eguale a zero», e

questo si chiama «secondo principio della termodinamica» (il

primo è la conservazione dell’energia). Il suo contenuto è il

fatto che il calore passa da solo dai corpi caldi ai corpi freddi,

mai viceversa.

 

Perdonatemi l’equazione: è l’unica del libro. È l’equazione della

freccia del tempo, non potevo non scriverla, nel mio libro sul

tempo.

 

È l’unica equazione della fisica fondamentale che conosce la

differenza fra passato e futuro. La sola che ci parla del fluire

del tempo. Dentro questa inusuale equazione sta nascosto un

mondo.

 

A svelarlo sarà uno sfortunato e simpatico austriaco, nipote di

un costruttore di orologi, figura tragica e romantica: Ludwig

Boltzmann.”

 

[Note presenti nel testo citato]

 

13. La Rivoluzione francese è uno straordinario momento di

vitalità scientifica, nel quale nascono le basi della chimica,

della biologia, della meccanica analitica e di molto altro. La

rivoluzione sociale è andata mano nella mano con la rivoluzione

scientifica. Il primo sindaco rivoluzionario di Parigi era un

astronomo, Lazare Carnot un matematico, Marat si considerava

innanzitutto un fisico. Lavoisier è attivo in politica. Lagrange è

onorato dai più diversi governi che si succedono in quel

tormentato e splendido momento dell’umanità. Si veda S.

Jones, Revolutionary Science: Transformation and Turmoil in

the Age of the Guillotine, Pegasus, New York, 2017.

 

14. Cambiando quanto opportuno: per esempio il segno del

campo magnetico nelle equazioni di Maxwell, carica e parità

delle particelle elementari eccetera. È l’invarianza per CPT

(Coniugazione di carica, Parità e inversione Temporale) che è

rilevante.

 

15. Le equazioni di Newton determinano come accelerano le

cose, e l’accelerazione non cambia se proietto un film

all’indietro. L’accelerazione di un sasso lanciato in alto è la

stessa di un sasso che cade. Se immagino gli anni scorrere

all’indietro, la luna gira attorno alla Terra in senso opposto, ma

appare egualmente attirata dalla Terra.

 

16. La conclusione non cambia aggiungendo la gravità

quantistica. Sugli sforzi per cercare l’origine della direzione del

tempo, si veda per esempio H.D. Zeh, Die Physik der

Zeitrichtung, Springer, Berlin, 1984.

 

17. Strettamente parlando, la freccia del tempo si manifesta

anche in fenomeni non direttamente legati al calore, ma che

condividono con il calore aspetti cruciali. Per esempio nell’uso

dei potenziali ritardati in elettrodinamica. Anche per questi

fenomeni vale quanto segue, e in particolare le conclusioni.

Preferisco non appesantire la discussione spezzandola in tutti i

suoi diversi sottocasi.

 

18. R. Clausius, Über verschiedene für die Anwendung

bequeme Formen der Hauptgleichungen der mechanischen

Wärmetheorie, «Annalen der Physik», 125, 1865, pp. 353-400,

qui p. 390.

 

19. In particolare come quantità di calore che esce dal corpo

divisa per la temperatura. Quando il calore esce da un corpo

caldo ed entra in un corpo freddo, l’entropia totale aumenta

perché la differenza di temperatura fa sì che l’entropia dovuta

al calore che esce è meno di quella dovuta al calore che entra.

Quando tutti i corpi raggiungono la stessa temperatura,

l’entropia ha raggiunto il suo massimo: siamo arrivati

all’equilibrio.”

 

 

[4] “In fisica la radiazione di Hawking, detta anche di Bekenstein-Hawking, è una radiazione termica che si ritiene sia emessa dai buchi neri a causa di effetti quantici.

 

La dimostrazione teorica del fenomeno deriva dall’applicazione dei principi della meccanica quantistica, in particolare dell’energia di punto zero, nei pressi di una zona particolare che circonda il buco nero detta orizzonte degli eventi. Ad oggi non ne esistono evidenze sperimentali.

 

Il nome si deve al fisico Stephen Hawking, che nel 1974 ne ha elaborato la teoria. Anche il fisico Jacob Bekenstein sostiene che i buchi neri abbiano proprietà termiche.”

 

Cito da Radiazione di Hawking, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Radiazione_di_Hawking

 

 

Le citazioni sono state verificate alla data di pubblicazione di questo articolo sul sito www.giorgiocannella.com 

 

https://orcid.org/0000-0002-9912-6273

Ipotesi su Giorgione

PREMESSA

Il 18 febbraio 2023 stavo sorseggiando una tisana in una nota sala da tè inglese a Roma insieme a una mia amica.

Quest’ultima, guida turistica autorizzata della provincia di Roma, mi parlava del suo desiderio di studiare a fondo le opere di Giorgione per scrivere un’opera sull’iconografia del quadro “La tempesta” [1].

Mi ha mostrato sul suo cellulare i quadri “La tempesta” e “I tre filosofi”[2] e mi ha riassunto alcune tesi sulla iconografia in essi presente.

Mi accennava infine al fatto che, dal 2010 a oggi, sono state scritte circa trecento monografie su Giorgione e le sue opere.

 

Scrivo questo articolo senza la presunzione di insegnare alcunché ad alcuno[3], ma al solo fine di condividere con il lettore le opinioni che ho esposto alla mia amica sulla iconografia delle opere ora citate.[4]

 

 

1 – LA TEMPESTA

Credits image:
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/fa/Giorgione%2C_The_tempest.jpg

Ipotizzo che il significato dell’iconografia del quadro “La tempesta” sia la seguente.

Il committente dell’opera è stato influenzato dalla cultura cabalistica ebraica (la struttura con la cupola sullo sfondo che, probabilmente, raffigura il tempio di Gerusalemme), forse al fine di poter prevedere l’esito dei suoi affari.

A causa di questa pratica, il committente stava per incorrere nell’ira di Dio (il fulmine nel cielo).

L’azione salvifica di Cristo (il pellicano[5] sul tetto della casa) lo ha condotto ad abbandonare questa scelta e lo ha fatto risorgere a una nuova vita (la donna quasi nuda con il telo bianco che le cade dalle spalle come Cristo ha lasciato nel sepolcro le bende e il telo nel quale era stato avvolto[6]).

Ora il committente si prende cura degli altri (la donna che allatta al seno il bambino) e non si comporta più come nel passato quando, a causa della sua condotta, due persone a lui care sono morte (le due colonne spezzate in primo piano).

A testimonianza della gloria di Dio che si serve di umili servitori per portare a compimento il suo progetto di salvezza, il cambiamento di vita del committente ha preso avvio dall’incontro con una persona del popolo la cui pratica di vita cristiana lo ha reso saggio (il personaggio in primo piano appoggiato al bastone[7]).

 

 

2 – I TRE FILOSOFI

Credits image:
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/80/Giorgione_029.jpg

Ipotizzo che il significato dell’iconografia del quadro “I tre filosofi” sia la seguente.

L’ebreo (il personaggio sulla destra con il capo coperto e la barba bianca) e il musulmano (il personaggio con il turbante) hanno una sapienza umana (il foglio tenuto dall’ebreo sul quale si vede una falce di Luna e che, probabilmente, allude alla eclissi di Luna del 1507).

A differenza di essi, il cristiano (il personaggio seduto) fa riferimento alla sapienza di Cristo (la luce del Sole proveniente dall’orizzonte verso il quale guarda il personaggio seduto) anche per misurare e comprendere la realtà del mondo (la squadra e il compasso che il personaggio seduto tiene nelle mani).

 

 

CONCLUSIONE

Se le indagini e la critica sulle due opere d’arte che ho citato confermeranno la validità di una o più delle ipotesi che ho formulato in questo articolo, sarò felice di avere dato un contributo al progresso della conoscenza.

In caso contrario, sono comunque felice di avere dato il mio contributo alla riflessione e alla ricerca nel campo della critica d’arte.

 

Vi ringrazio per il vostro tempo e per la vostra attenzione.

 

 

NOTE A PIE’ DI PAGINA

[1] Tempesta (Giorgione)

https://it.wikipedia.org/wiki/Tempesta_(Giorgione)

 

 

[2] Tre filosofi

https://it.wikipedia.org/wiki/Tre_filosofi

 

 

[3] Io lavoro in uno studio legale e il mio interesse per gli argomenti trattati in questo articolo è puramente personale.

 

 

[4] Ricordo con piacere la frase che è scritta sui tovaglioli di carta della sala da tè dove la mia amica e io eravamo:

“Tea time is the most creative time”

“L’ora del tè è l’ora più creativa”

 

 

[5] “Adoro te devote è uno dei cinque inni eucaristici attribuiti a San Tommaso d’Aquino e scritti in occasione dell’introduzione della solennità del Corpus Domini nel 1264 su commissione di papa Urbano IV.

 

Inno latino del 1264

 

Pie pellicáne, Jesu Dómine,
Me immúndum munda tuo sánguine,
Cujus una stilla salvum fácere,
Totum mundum quit ab ómni scélere.

 

Traduzione adattata[5]

 

Oh pio Pellicano, Signore Gesù,
Purifica me, immondo, col tuo sangue,
Del quale una sola goccia può[8] salvare
Il mondo intero da ogni peccato.

 

  1. ^ Dall’annuncio di Gesù Cristo alla celebrazione del Signore (PDF), su docplayer.it, p. 63. URL consultato il 1º marzo 2019 (archiviato il 1º marzo 2019).
  2. ^ Quit (da queo, cioè potere, essere in grado di) è nel verso successivo.”

 

Cito da:

https://it.wikipedia.org/wiki/Adoro_te_devote

 

 

[6] Vangelo secondo Giovanni, capitolo 20, versetti 1-10:

 

“[1] Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.

 

[2] Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”.

 

[3] Uscì allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo, e si recarono al sepolcro.

 

[4] Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.

 

[5] Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.

 

[6] Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra,

 

[7] e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.

 

[8] Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

 

[9] Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.

 

[10] I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.”

 

Cito da:

https://www.vatican.va/archive/ITA0001/__PW4.HTM

(il sottolineato è mio)

 

 

[7] Salmo 119, versetti 96-100:

 

“[96] Di ogni cosa perfetta ho visto il limite,
ma la tua legge non ha confini.

[97] Quanto amo la tua legge, Signore;
tutto il giorno la vado meditando.
[98] Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici,
perché sempre mi accompagna.

[99] Sono più saggio di tutti i miei maestri,
perché medito i tuoi insegnamenti.

[100] Ho più senno degli anziani,
perché osservo i tuoi precetti.”

 

Cito da:

https://www.vatican.va/archive/ITA0001/__PIA.HTM

(il sottolineato è mio)

 

Le citazioni sono state verificate alla data di pubblicazione di questo articolo sul sito www.giorgiocannella.com

Ipotesi sullo stato quantico

INTRODUZIONE

Questo articolo contiene delle ipotesi sulle leggi che governano il comportamento della materia e dell’energia nello stato quantico.

Le ipotesi possono essere formulate da chiunque.[1]

Come è noto, il metodo sperimentale si articola in tre fasi diverse: ipotesi, esperimento, tesi.

Per questa ragione, tutte le ipotesi – comprese quelle esposte in questo articolo – sono destinate a rimanere tali fino a quando la ricerca scientifica non giunge a confermarle o a smentirle.

 

 

PREMESSA

 

Il 22 gennaio 2023, sul canale televisivo Rai Scuola ho visto l’episodio 1 “Che vita sia” della serie televisiva “I segreti della fisica quantistica” presentata dal professor Jim Al-Khalili.[2] 

 

I contenuti erano interessanti, ben strutturati e spiegati in modo avvincente.

 

Nell’episodio in parola vengono ripercorse le tappe della formulazione delle ipotesi per spiegare il comportamento della materia nello stato quantico, si giunge al teorema di John Bell[3] pubblicato nel 1964 e agli esperimenti condotti in base ad esso a partire dal 1972 da John Clauser e Stuart Freedman[4] per affermare che la spiegazione corretta era quella fornita da Niels Bohr e dai suoi collaboratori.

 

La conclusione del professor Al-Khalili  al termine dell’episodio è la seguente: “L’esperimento [quello di Clauser e Freedman del 1972 e le sue ripetizioni successive] conferma solo questo: qualsiasi cosa stia accadendo, noi non la capiamo. Però, non per questo dobbiamo smettere di cercare.”.

 

Il contenuto dell’episodio, dunque, riguarda la descrizione del comportamento della materia nello stato quantico, ma non vi è alcuna spiegazione delle cause di questo comportamento.

In altre parole, la domanda che mi sono posto alla fine è: perché la materia, nello stato quantico, si comporta nel modo descritto da Niels Bohr e dai suoi collaboratori?

 

 

LE LEGGI DELLO STATO QUANTICO DELLA MATERIA E DELL’ENERGIA

 

Ipotizzo che lo stato quantico della materia e dell’energia sia governato da sette leggi.

Esse possono essere formulate come segue.

 

1 – lo spazio 

 

s = (sopra la linea di frazione) 1 (sotto la linea di frazione) d . t 

 

2 – il tempo

 

t = (sopra la linea di frazione) 1 (sotto la linea di frazione) g / s

 

3 – l’attrazione tra cariche elettriche 

 

delta = (sopra la linea di frazione) 1 – s (t . g) (sotto la linea di frazione) k – (sopra la linea di frazione) (1 / d . t) (sotto la linea di frazione) (d . t) al quadrato 

 

4 – la massa

 

m = – (sopra la linea di frazione) g . 1/s (sotto la linea di frazione) s . (d . t)

 

5 – l’attrazione tra masse

 

delta = (sopra la linea di frazione) s . 1/g (sotto la linea di frazione) d . g

 

6 – lo spostamento nello spazio

 

|A-B| = [(sopra la linea di frazione) s . 1/g (sotto la linea di frazione) d . g] . (sopra la linea di frazione) 1 (sotto la linea di frazione) [(sopra la linea di frazione) 1 (sotto la linea di frazione) d . t ]

 

7 – la velocità 

 

v = |A-B|  / t

 

 

IL COMPORTAMENTO DEL NEUTRONE

 

Ipotizzo che il neutrone nello stato quantico si comporti secondo delle leggi che possono essere formulare come segue.

 

1 – il moto del neutrone nello stato quantico 

 

k = 1/2 . (sopra la linea di frazione) (2s . t/2) – (1/s al quadrato) (sotto la linea di frazione) (m . 1/s)

 

2 – la posizione del neutrone nello stato quantico 

 

k/2 – (1/t . s) = 2 – (1/s – t al quadrato)

 

3 – energia del neutrone nello stato quantico 

 

k di t deve essere uguale a 1/2 s . (t – 1/s di m)

 

 

IL COMPORTAMENTO DEL PROTONE

 

Ipotizzo che il protone nello stato quantico si comporti secondo delle leggi che possono essere formulare come segue.

 

1 – il moto del protone nello stato quantico 

 

s . 1/2 t = 2 m/s

 

2 – la posizione del protone nello stato quantico 

 

t = (sopra la linea di frazione) s (sotto la linea di frazione) 2m . t

 

3 – energia del protone nello stato quantico 

 

t/2 . 1/m deve essere uguale a s . 2 m/2

 

 

IL COMPORTAMENTO DELL’ELETTRONE 

 

Ipotizzo che l’elettrone nello stato quantico si comporti secondo delle leggi che possono essere formulare come segue.

 

1 – la posizione dell’elettrone nello stato quantico 

 

(sopra la linea di frazione) s/2 (sotto la linea di frazione) t = (sopra la linea di frazione) 1/2 (sopra la linea di frazione) s – t al quadrato (sotto la linea di frazione) 2m (sotto la linea di frazione) 1 – 1/t

 

2 – energia dell’elettrone nello stato quantico 

 

s – t (1/m . a) deve essere uguale a m . (2s + t/2)

 

 

IL CORRETTIVO DA APPLICARE E LA VERIFICA

 

Ipotizzo che gli esperimenti che verranno condotti per verificare / confutare le ipotesi che ho formulato in questo articolo avranno bisogno di un correttivo utile a leggere correttamente i risultati.

 

Il correttivo in parola può essere formulato come segue:

 

p . (z – f) = 2 . (k . t)

 

(f . d) = s . 2/m

 

La verifica della correttezza dei dati si potrà ottenere con questo passaggio:

 

1/2 (d . t) = m . s 

 

 

CONCLUSIONE

Se uno o più degli esperimenti che verranno effettuati confermeranno la validità di una o più delle ipotesi che ho formulato in questo articolo, sarò felice di avere dato un contributo al progresso della conoscenza.

In caso contrario, sono comunque felice di avere dato il mio contributo alla riflessione e alla ricerca nel campo della fisica quantistica.

 

Vi ringrazio per il vostro tempo e per la vostra attenzione.

 

 

NOTE A PIE’ DI PAGINA

[1] Io lavoro in uno studio legale e il mio interesse per gli argomenti trattati in questo articolo è puramente personale.

 

[2] L’episodio è visionabile in italiano al seguente collegamento internet:

https://www.raiplay.it/video/2017/12/I-segreti-della-fisica-quantistica—Che-vita-sia-73ad2a4d-5a5e-452b-bad2-4f624bb5006f.html

 

L’episodio in parola è andato in onda per la prima volta il 9 dicembre 2014 in Gran Bretagna sul canale televisivo BBC Four.

Informazioni sulla serie televisiva “I segreti della fisica quantistica” presenti su un noto motore di ricerca https://g.co/kgs/PkX8k1

 

[3] Teorema di Bell

https://it.wikipedia.org/wiki/Teorema_di_Bell

 

[4] Esperimenti sulle disuguaglianze di Bell

https://it.wikipedia.org/wiki/Esperimenti_sulle_disuguaglianze_di_Bell

 

John Clauser

https://it.wikipedia.org/wiki/John_Clauser

 

Stuart Freedman

https://it.wikipedia.org/wiki/Stuart_Freedman

 

Le citazioni sono state verificate alla data di pubblicazione di questo articolo sul sito www.giorgiocannella.com

 

https://orcid.org/0000-0002-9912-6273

Ipotesi su un elettrone – terza parte

INTRODUZIONE 

Questo articolo contiene delle ipotesi sull’accelerazione di un elettrone e sul modo di studiare le varie parti di esso.

 

Le ipotesi possono essere formulate da chiunque.[1]

 

Come è noto, il metodo sperimentale si articola in tre fasi diverse: ipotesi, esperimento, tesi.

 

Per questa ragione, tutte le ipotesi – comprese quelle esposte in questo articolo – sono destinate a rimanere tali fino a quando la ricerca scientifica non giunge a confermarle o a smentirle.

 

1^ PARTE

Si prenda un elettrone e lo si avvii in un tunnel magnetico configurato come segue:

 

m . l . (g/2 + delta v)

 

Quando l’accelerazione impressa all’elettrone raggiunge i 2/3 della velocità della luce, si muti il campo magnetico come segue:

 

m . 2l . (g/2 + delta v)

 

Agendo in questo modo, ipotizzo che la massa dell’elettrone assuma una forma allungata e, se il campo magnetico viene ristretto nel modo seguente

 

xm . 2l . (g/2 + delta v)

 

con x che assume i valori dal 2 fino al 3, ipotizzo che l’elettrone si scomponga in parti che possano essere studiate singolarmente tramite la rilevazione magnetica delle loro proprietà.

 

2^ PARTE

Per evitare di turbare la stabilità del tunnel magnetico che instrada l’elettrone, ipotizzo che la rilevazione magnetica delle proprietà delle parti dell’elettrone possa essere fatta come segue.

 

Si attivino campi magnetici del seguente tipo:

 

r + (s/2 + d)

 

r . xs

con x che assume i valori dall’1 fino al 4

 

r . sopra la linea di frazione (d . r/s) sotto la linea di frazione (d . f)

 

Si attivino due esemplari con polarità inverse di ciascuno dei tre campi ora formalizzati.

 

Si posizioni ciascuna coppia di campi con polarità inverse in modo che il verso del vettore della forza esercitata da ciascun campo di una coppia sia:

  • opposto al verso dell’altro campo della medesima coppia;
  • entrambi i versi giacciano sulla medesima retta;
  • ciascun campo disti dal campo magnetico che instrada l’elettrone la distanza sufficiente a far sì che r dei tre campi magnetici formalizzati poc’anzi non interferisca con 2l del campo magnetico che instrada l’elettrone.

 

Mantenendo i tre criteri di posizionamento ora precisati, si può far ruotare ciascuna coppia di campi in senso orario, oppure in senso antiorario, e vedere lo spostamento di una o più delle parti dell’elettrone che interagiscono con i vettori della forza esercitata da ogni coppia di campi.

 

CONCLUSIONE

Se uno o più degli esperimenti che verranno effettuati confermeranno la validità di una o più delle ipotesi che ho formulato in questo articolo, sarò felice di avere dato un contributo al progresso della conoscenza.

In caso contrario, sono comunque felice di avere dato il mio contributo alla riflessione e alla ricerca nel campo della fisica delle particelle sub atomiche.

 

Vi ringrazio per il vostro tempo e per la vostra attenzione.

 

NOTE A PIE’ DI PAGINA

[1] Io lavoro in uno studio legale e il mio interesse per gli argomenti trattati in questo articolo è puramente personale.

 

https://orcid.org/0000-0002-9912-6273

Due proposte per risolvere la questione di Cipro

In questo articolo offro due proposte per risolvere la questione di Cipro, una delle quali conduce alla riunificazione delle due comunità – greco-cipriota e turco-cipriota – presenti sull’isola e divise ormai dal 1974.

 

Premessa

 

Una delle conseguenze della guerra attualmente in corso in Ucraina è la forte diminuzione dei rifornimenti di gas da parte della Russia ai Paesi europei.[1]

Questo ha reso più appetibili i giacimenti di gas nel Mar Mediterraneo orientale, tra l’altro, attorno all’isola di Cipro.

Il pieno sfruttamento di questi giacimenti è ostacolato da rivendicazioni marittime della Turchia e da richieste di condivisione dei proventi del gas da parte dei turco-ciprioti.[2]

Queste affermazioni sono gli ultimi anelli di una catena di eventi che bisogna conoscere, almeno a grandi linee, prima di ragionare sulle possibili soluzioni.

Per questa ragione, nel paragrafo che segue offro al lettore una concisa esposizione della storia recente di Cipro.

Il lettore che già la conosce può andare al paragrafo 2 – Le tensioni nel mare attorno a Cipro.

 

 

1 – Le tensioni a Cipro sulla terra ferma – un riassunto degli eventi dal 1571 a oggi[3]

 

Durante le guerre turco – veneziane, nel 1571 Cipro divenne parte dell’impero ottomano.

La Convenzione di Cipro del 1878 attribuì alla Gran Bretagna il controllo amministrativo di Cipro in cambio del sostegno britannico agli ottomani durante il congresso di Berlino del medesimo anno.

Il 5 novembre 1914 la Gran Bretagna annetté Cipro come ritorsione contro la decisione ottomana di allearsi con gli imperi dell’Europa centrale nella prima guerra mondiale.

 

La lotta armata

All’inizio degli anni ’50 del ventesimo secolo, a Cipro si costituì l’Organizzazione Nazionale dei Combattenti Ciprioti (Ethniki Organosis Kyprion Agoniston – EOKA) e nel 1956 la sua componente politica: il Comitato politico della lotta cipriota (Politiki Epitropi Kypriakou Agona – PEKA).

Entrambe avevano l’obiettivo di indurre la Gran Bretagna a ritirarsi da Cipro per poi giungere all’unione – in greco antico ἕνωσις [hénōsis], in greco moderno ένωση [énosi] – di quest’ultima con la Grecia.

In contrapposizione all’Eoka, nel 1955 si costituì l’organizzazione Fronte del 9 settembre (in turco 9 Eylül Cephesi) e nel 1957 l’organizzazione Banda Nera (in turco Kara Çete).

Entrambe confluirono nel 1959 nel Movimento di Resistenza Turco (Türk Mukavemet Teşkilatı – TMT) – il cui obiettivo era quello di ottenere la divisione – in turco taksǐm [takˈsim] – di Cipro in due parti.

Tutte queste organizzazioni hanno usato la violenza e la minaccia come metodo di lotta politica e hanno ricevuto aiuti di vario genere dall’estero.

 

Gli Accordi di Zurigo e Londra, il Trattato di garanzia, la Costituzione di Cipro

L’11 febbraio 1959, durante la conferenza di Zurigo, i rappresentanti di Gran Bretagna, Grecia, Turchia, dei greco-ciprioti e dei turco-ciprioti firmarono tre documenti comunemente chiamati gli Accordi di Zurigo e Londra.

Si tratta di 26 punti e di un allegato nei quali viene dettagliata l’organizzazione politica e costituzionale di Cipro che poi servirono per la redazione della Costituzione cipriota.

Il 17 febbraio dello stesso anno il governo britannico espresse il suo consenso al trasferimento della sovranità su tutto il territorio cipriota al governo della Repubblica di Cipro, nel momento della futura indipendenza dell’isola, con la sola eccezione delle due basi militari di Akrotiri e Dhekelia destinate a rimanere territorio britannico con uno statuto particolare.

In attuazione di questi accordi, il 14 dicembre 1959 fu eletto l’arcivescovo Makarios III come presidente greco-cipriota della Repubblica di Cipro, il vicepresidente fu il dottor Fazıl Küçük turco-cipriota.

Il 16 agosto 1960 entrò in vigore la Costituzione di Cipro e, a Nicosia, i rappresentanti di Gran Bretagna, Grecia e Turchia firmarono il Trattato di garanzia.

Con questo documento, la Gran Bretagna ufficializzò l’indipendenza di Cipro che lo stesso giorno divenne una Repubblica presidenziale indipendente e di lì a poco anche un Paese membro del Commonwealth.

L’articolo IV del Trattato di garanzia recita:

“Articolo IV

In caso di violazione delle disposizioni del presente Trattato, la Grecia, la Turchia e il Regno Unito si impegnano a consultarsi in merito alle dichiarazioni o alle misure necessarie per garantire l’osservanza di tali disposizioni.

Qualora l’azione comune o concertata non risulti possibile, ciascuna delle tre Potenze garanti si riserva il diritto di agire al solo scopo di ristabilire lo stato di cose creato dal presente Trattato.”

 

Il fallimento del sistema bi-comunitario e l’intervento dell’ONU

Il sistema bi-comunitario istituito dalla Costituzione del 1960 esigeva una doppia maggioranza per tutte le decisioni importanti e attribuiva un diritto di veto al presidente e al vicepresidente.

Il vice presidente turco-cipriota usò frequentemente questo diritto per bloccare le decisioni della maggioranza greco-cipriota.

Il sistema si bloccò rapidamente e, nel novembre 1963, il presidente Makarios propose una modifica della Costituzione.

Il governo turco si oppose alla proposta di riforma e minacciò di esercitare il proprio diritto di intervento previsto dall’articolo IV del Trattato di garanzia del 1960.

I rappresentanti turco-ciprioti si ritirarono dal Parlamento, dall’Alta Corte e dalla Corte costituzionale.

Di conseguenza, la Costituzione di Cipro non poteva più essere applicata.

Vi furono scontri e violenze tra greco-ciprioti e turco-ciprioti.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite decise di intervenire e istituì la Forza di pace delle Nazioni Unite a Cipro (United Nations Peacekeeping Force in Cyprus – UNFICYP) con la presenza di caschi blu sull’isola.

Alla data in cui scrivo questo articolo, la missione UNFICYP è ancora in corso.

 

Gli eventi del 1963-1964

Le violenze, tuttavia, proseguirono.

Tra il 21 e il 26 dicembre 1963, il conflitto ebbe come suo baricentro l’area suburbana di Nicosia, chiamata Omorphita.

Gli appelli per la pace lanciati dal presidente Makarios e dal vice presidente Küçük rimasero inascoltati.

La Turchia era prossima a invadere Cipro quando, il 5 giugno 1964, il presidente statunitense Lyndon Johnson affermò che gli USA erano contrari e dichiarò che non avrebbe aiutato la Turchia se la programmata invasione di Cipro avesse causato un conflitto con l’Unione Sovietica.

Un mese dopo, nel quadro di un piano approntato dal Segretario di Stato americano Dean Acheson, furono avviati negoziati tra Grecia e Turchia.

 

Le enclavi

Dopo i fatti del 1963-1964, la popolazione turco-cipriota cominciò a costituire delle enclavi sostenute direttamente dalla Turchia in varie aree dell’isola.

Queste erano osteggiate dalla Guardia nazionale cipriota che ostacolava i movimenti e l’accesso ai rifornimenti basilari dei turco-ciprioti.

Nel 1967, ripresero gli scontri tra greco-ciprioti e turco-ciprioti perché questi ultimi si adoperavano per avere una maggior libertà di movimento.

Anche questa volta, la Turchia minacciò di invadere Cipro affermando che mirava a proteggere la popolazione di cultura turca dalla possibile pulizia etnica greco-cipriota.

Per evitare questo, fu raggiunto un compromesso in base al quale alcune forze greche si sarebbero ritirate da Cipro, il leader dell’Eoka Georgios Grivas avrebbe dovuto abbandonare Cipro e il governo di Nicosia avrebbe dovuto garantire libertà di movimento e possibilità di rifornimento ai turco-ciprioti.

Le fonti che ho consultato non forniscono dettagli sull’attuazione di questo compromesso.

 

Il colpo di Stato del 1974

Nel 1971 venne costituita l’EOKA B con il medesimo obiettivo politico perseguito dall’Eoka.

Nella primavera del 1974, i servizi segreti greco-ciprioti scoprirono che l’Eoka B stava progettando un colpo di Stato ai danni del presidente Makarios con la complicità della Giunta militare greca.

Il 2 luglio 1974, il presidente Makarios scrisse una lettera aperta al presidente della giunta militare greca, generale Phaedon Gizikis.

Il 15 luglio 1974, intere sezioni della Guardia nazionale cipriota, guidate da ufficiali greci, rovesciarono il legittimo governo del presidente Makarios che riuscì a fuggire a Londra.

Nikos Sampson, ultra-nazionalista greco-cipriota, fu dichiarato presidente provvisorio del nuovo governo cipriota.

Il Segretario di Stato USA Henry Kissinger inviò Joseph Sisco per cercare di mediare.

La Turchia sottopose delle richieste alla Grecia attraverso il mediatore statunitense, ma queste furono respinte come inaccettabili intromissioni turche negli affari interni ciprioti.

 

Le due invasioni turche a Cipro

La Turchia chiese alla Gran Bretagna di effettuare un intervento congiunto a Cipro in base all’articolo IV del Trattato di garanzia del 1960.

Londra respinse la richiesta e non permise che venissero usate le sue basi militari sull’isola, ma comunicò alla Turchia che non si opponeva a un’azione unilaterale da parte di quest’ultima.

Il 20 luglio 1974 la Turchia invase Cipro.

Tre giorni più tardi, quando fu raggiunto un accordo di cessate il fuoco, le truppe turche avevano il controllo di un corridoio tra la zona del loro sbarco nei pressi di Kyrenia e la capitale Nicosia, pari a circa il 3% del territorio di Cipro.

Il 23 luglio 1974 la Giunta militare greca cadde, per lo più a causa degli eventi di Cipro.

I leader politici greci che erano in esilio iniziarono a tornare in patria.

Il 24 luglio 1974 Kōnstantinos Karamanlīs ritornò da Parigi, ricevette subito l’incarico di Primo ministro e si dichiarò contrario a un coinvolgimento bellico della Grecia.

Poco dopo, Nikos Sampson dovette abbandonare la presidenza di Cipro e Glafcos Clerides divenne il nuovo presidente.

Le trattative di pace a Ginevra non ottennero risultati apprezzabili e il 14 agosto del 1974 la Turchia invase nuovamente Cipro assumendo il controllo di circa il 40% del territorio.

Dal 1974 a oggi, la linea del cessate il fuoco, chiamata anche “Linea Verde”, separa le due comunità greca e turca a Cipro ed è presidiata dai caschi blu dell’ONU della missione UNFICYP.

 

Alcuni tra i fatti più importanti accaduti a Cipro dal 1975 a oggi

Il 13 febbraio 1975 la Turchia dichiarò le aree occupate della Repubblica di Cipro uno “Stato federato turco di Cipro” (in turco Kıbrıs Türk Federe Devleti).

Il 12 marzo 1975 questa dichiarazione fu condannata dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU n. 367 del 1975.

Il 15 novembre 1983, dopo otto anni di negoziati falliti tra la comunità turco-cipriota e quella greco-cipriota, il Nord dichiarò la propria indipendenza con il nome di Repubblica Turca di Cipro del Nord (in turco Kuzey Kıbrıs Türk Cumhuriyeti – KKTC).

La Turchia riconobbe formalmente Cipro del Nord il giorno della dichiarazione di indipendenza.

Il 18 novembre 1983 anche questa dichiarazione fu condannata dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU con la risoluzione n. 541 del 1983 che la qualificò “legalmente invalida” e ne chiese il ritiro.

Con la risoluzione n. 550 dell’11 maggio 1984, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU condannò “tutte le azioni secessioniste, compreso il presunto scambio di ambasciatori tra la Turchia e la dirigenza turco-cipriota”, le dichiarò “illegali e non valide” e ne chiese “il ritiro immediato”.

La risoluzione in parola, ribadì “l’invito a tutti gli Stati a non riconoscere il presunto Stato della Repubblica Turca di Cipro del Nord costituita con atti secessionisti” e li invitò “a non agevolare o in alcun modo assistere la sopra detta entità secessionista”.

Alla fine degli anni 1990, il Parlamento della Repubblica autonoma del Naxçıvan, un’enclave autonoma dell’Azerbaigian, approvò una risoluzione che chiedeva all’Azerbaigian di riconoscere la Repubblica Turca di Cipro Nord, a cui però non fece seguito alcun passo formale da parte del governo azero.

 

La crisi dei missili a Cipro

Il 5 gennaio 1997, il ministro degli affari esteri della Repubblica di Cipro, Alekos Michaelides, annunciò ai mezzi di informazione che il governo aveva acquisito una capacità di difesa aerea sotto forma di missili di difesa aerea S-300 di fabbricazione russa con radar associati.

L’11 gennaio 1997, i mezzi di informazione riferirono che la Turchia aveva apertamente minacciato un attacco preventivo per impedire l’arrivo dei missili o una vera guerra a Cipro in risposta all’arrivo dei missili. Inoltre, la Turchia aveva minacciato un blocco di Cipro.

Nel dicembre 1998 il presidente della Repubblica di Cipro Glafcos Clerides decise che i sistemi missilistici S-300 sarebbero stati inviati in Grecia.

Nel 2007, i missili furono finalmente e irrevocabilmente venduti alla Grecia che li posizionò a Creta in cambio di articoli militari alternativi.

 

Tramite due referendum svoltisi il 24 aprile 2004, è stato chiesto alle comunità greco-cipriota e turco-cipriota di pronunciarsi sulla proposta dell’allora Segretario generale dell’Onu Kofi Annan per la costituzione della Repubblica di Cipro Unita (il Piano Annan).

La maggioranza della comunità turco-cipriota ha accolto la proposta, mentre la maggioranza della comunità greco-cipriota l’ha respinta.

 

Cipro del Nord adotta come moneta la lira turca e con la Turchia ha in vigore un accordo sulla previdenza sociale e un trattato sulla doppia imposizione fiscale.

Nel 2015 la Turchia ha completato il progetto Acqua della pace (in turco barış suyu): una conduttura sottomarina lunga più di cento chilometri che trasporta ogni anno a Cipro del Nord milioni di metri cubi di acqua per uso umano e irriguo provenienti dalla diga di Alakopru, sul fiume Anamur, che si trova nella regione di Mersin, sulla costa mediterranea della Turchia.

 

2 – Le tensioni nel mare attorno a Cipro[4]

Al pari della terra ferma, anche il mare attorno a Cipro è stato ed è tuttora il luogo di svolgimento di tensioni importanti.

 

Nelle acque al largo di Israele furono scoperti i giacimenti di gas Tamar nel gennaio 2009 e Leviathan nel dicembre 2010 (per entrambi l’operatore è la Chevron Corporation in società con alcune imprese israeliane).

 

A seguito di prospezioni petrolifere effettuate da parte della Repubblica di Cipro nelle acque territoriali greco-cipriote a sud dell’isola, il 21 settembre 2011 la Repubblica Turca di Cipro del Nord e la Turchia firmarono un accordo sulla delimitazione delle rispettive piattaforme continentali e sullo sfruttamento delle risorse minerarie nelle zone citate.

A questo scopo, il 23 settembre 2011 la nave turca Koka Piri Reis, di proprietà dell’Istituto di tecnologia e scienze marine dell’Università di Izmir, partì dal porto di Urla, nella provincia di Smirne, diretta verso il Mediterraneo orientale con l’incarico del governo turco di condurre un lavoro di ricerca.

Già in quei giorni, si palesava il rischio che la questione degli idrocarburi nel fondale marino attorno a Cipro avrebbe scavato un solco più profondo tra i greco-ciprioti e i turco-ciprioti e altresì tra la Turchia e l’Unione Europea.

 

Il 28 dicembre 2011 fu scoperto il giacimento di gas Afrodite al confine tra le acque economiche di Israele e quelle di Cipro, con la maggior parte del giacimento sul lato cipriota (operatore Chevron Corporation in partenariato con la anglo olandese Shell e l’israeliana NewMed Energy).

 

Il 30 agosto 2015, l’italiana Eni diede l’annuncio della scoperta di un giacimento di gas attraverso il pozzo Zohr 1X, nel blocco Shorouk, al largo delle coste mediterranee dell’Egitto.

Eni è l’operatore del blocco Shoruk con una quota del 50% in società con la russa Rosneft che ha il 30%, la britannica British Petroleum con il 10% e l’emiratina Mubadala Petroleum con il 10%.

 

L’8 febbraio 2018, l’italiana Eni diede l’annuncio della scoperta di un giacimento di gas attraverso il pozzo Calypso 1, nel blocco 6, al largo delle coste meridionali di Cipro.

Eni è l’operatore del blocco 6 con una quota del 50% in società con la francese TotalEnergies che ha il 50%.

 

Il 9 febbraio 2018, cinque unità della marina militare turca bloccarono la nave Saipem 12000 noleggiata dall’Eni e diretta verso il blocco 3 al largo delle coste orientali di Cipro per compiere attività di perforazione del fondale marino.

Quando la Saipem 12000 provò a dirigersi ugualmente verso il blocco 3, le unità della marina militare turca minacciarono di speronare la nave.

Il blocco si protrasse per circa due settimane fino a che, a causa dell’impossibilità di procedere con il proprio lavoro, la nave italiana fece rotta verso il porto cipriota di Limassol per rifornimenti e poi verso una nuova destinazione operativa.

Eni è l’operatore del blocco 3 con una quota dell’80% in società con la Korea Gas Corporation che ha il 20%.

 

Poiché Cipro del Nord rivendica la titolarità delle acque a est e a sud-est dell’isola di Cipro, la linea d’azione della Turchia è fare in modo che ogni nuova scoperta di gas nelle acque ora citate sia condivisa con la comunità turco-cipriota in attuazione della costituzione di Cipro del 1960.

A onor del vero, qualche commentatore, oltre a questa motivazione di politica estera, mette in luce altresì l’esigenza dell’economia turca di diminuire la propria dipendenza dalle importazioni di gas dalla Russia e la contraddizione che si rinviene tra la dichiarazione di indipendenza della Repubblica Turca di Cipro del Nord nel 1983 e la richiesta di quest’ultima di condividere i proventi dei giacimenti di gas situati nelle acque a est e a sud-est dell’isola di Cipro in attuazione della costituzione del 1960.

A tale scopo, se non si vuole adire il Tribunale internazionale del diritto del mare – organo indipendente delle Nazioni Unite stabilito ad Amburgo in sede giudiziale o come amabile compositore -, è opportuno raggiungere un’intesa come di recente è avvenuto per la zona di mare contesa tra Israele e Libano.

A ogni modo, il lettore scoprirà che le due problematiche economica e di rivendicazione di sovranità qui sopra accennate trovano la loro migliore soluzione nella seconda delle due soluzioni proposte al termine di questo articolo.

 

Il 19 febbraio 2018 fu dato l’annuncio che l’israeliana Delek Drilling, oggi NewMed Energy e la statunitense Noble Energy – che nell’ottobre del 2020 fu acquistata dalla Chevron Corporation – si erano accordate con l’egiziana Dolphinus Holding per vendere a quest’ultima 64 miliardi di metri cubi di gas nell’arco di dieci anni provenienti per metà dal giacimento Tamar e per metà dal giacimento Leviathan.

Il desiderio della Turchia di essere scelta in quella occasione come acquirente, anche allo scopo di divenire un centro di smistamento del gas nel Mediterraneo, non divenne realtà.

Tra i motivi della preferenza accordata all’Egitto vi furono la presenza sulla costa mediterranea egiziana di due impianti per la liquefazione del gas naturale a Idku e a Damietta e il fatto che, dai tempi dell’incidente con la Freedom Flottilla nel maggio del 2010, i rapporti di Israele con l’Egitto erano più distesi in confronto a quelli con la Turchia.

 

Il 19 settembre 2018, il sito internet di Bloomberg diede notizia che a Nicosia fu firmato un accordo tra la Repubblica di Cipro e l’Egitto affinché la prima potesse trasportare il gas del giacimento Afrodite verso gli impianti di liquefazione situati sulla costa mediterranea egiziana.

 

Il 28 febbraio 2019, la statunitense ExxonMobil diede l’annuncio della scoperta di un giacimento di gas attraverso il pozzo Glaucus 1, nel blocco 10, al largo delle coste meridionali di Cipro.

ExxonMobil è l’operatore del blocco 10 con una quota del 60% e la qatarina Qatar Petroleum International Upstream O.P.C. è partner con il 40%.

 

Il 1° agosto 2019 fu data la notizia che il governo della Repubblica di Cipro aveva dato alla francese TotalEnergies, in società con l’italiana Eni, la licenza di esplorazione del blocco 7 a largo delle sue coste meridionali.

Ai primi di ottobre dello stesso anno la nave turca Yavuz, scortata da unità della marina militare turca, arrivò nel blocco 7 per effettuare delle perforazioni.

Solo nell’ottobre del 2020 la nave Yavuz fece ritorno al porto turco di Tasucu dopo le rimostranze di molte Nazioni, tra le quali gli Stati Uniti d’America e la Germania, e le sanzioni dell’Unione Europea nei confronti della Turchia.

 

Il 22 agosto 2022, l’italiana Eni diede l’annuncio della scoperta di un giacimento di gas attraverso il pozzo Cronos 1, nel blocco 6, al largo delle coste meridionali di Cipro.

Come ho già scritto, Eni è l’operatore del blocco 6 con una quota del 50% in società con la francese TotalEnergies che ha il 50%.

 

La situazione delle esplorazioni sottomarine nelle acque a largo della Repubblica di Cipro sembra essere entrata in una fase di maggiore distensione a seguito della scoperta di un quantitativo complessivo di circa 540 miliardi di metri cubi di gas nel campo di Sakarya – situato nel Mar Nero a largo delle coste turche – nell’agosto del 2020 e nel giugno del 2021.

L’esplorazione delle acque del Mar Nero ha impegnato tre navi turche da perforazione (Yavuz, Fatih e Kanuni) per circa due anni.

Il giacimento dovrebbe entrare in produzione nel primo quarto del 2023 e potrebbe soddisfare il 30% della necessità di gas della Turchia.

Forse anche a causa di questo, il 9 agosto 2022 è stata data la notizia che la quarta nave da perforazione turca (Abdulhamid Han) opera nel Mediterraneo orientale a circa 28 miglia al largo della regione di Gazipasa, nella provincia costiera meridionale turca di Antalya.

 

3 – Due proposte per risolvere la questione di Cipro

I primi due paragrafi di questo articolo fanno comprendere chiaramente che vi sono molte Nazioni coinvolte negli aspetti geopolitici (paragrafo 1) e interessate ai profili economici (paragrafo 2) che scaturiscono dalla questione di Cipro.

Dunque, abbandonare le tensioni e la contrapposizione per orientare l’impegno verso una soluzione negoziata è utile non solo per i fini etici della giustizia e della pace, ma anche per evitare le perdite umane e materiali di un conflitto al quale prenderebbero parte molte Nazioni, in via diretta o in via mediata.

Come ho già scritto in un recente articolo[5], la situazione geopolitica nel Mare Mediterraneo e nelle sue vicinanze ha raggiunto livelli tali da destare preoccupazione.

Sciogliere il nodo della questione di Cipro contribuirebbe non poco a dare stabilità a una zona che ne ha assai bisogno.

Le incoraggianti previsioni economiche derivanti dalla prossima entrata in produzione del giacimento di gas nel campo di Sakarya, unitamente alla possibilità di nuove scoperte nel fondale delle acque a largo delle coste turche nel Mar Nero creano un contesto più sereno e dunque rendono le parti interessate potenzialmente più disposte a trovare una stabile soluzione alla questione di Cipro.

Per conseguire questo risultato, espongo qui di seguito due proposte.

La prima conquisterà la volontà di coloro che auspicano il riconoscimento internazionale della indipendenza e della sovranità di Cipro del Nord, la seconda sedurrà il desiderio di coloro che esigono una condivisione dei proventi dei giacimenti di gas nelle acque attorno a Cipro.

 

Prima proposta

Le parti riconoscono e accettano l’indipendenza e la sovranità di Cipro del Nord e l’accordo del 2011 tra Cipro del Nord e la Turchia per la definizione delle rispettive porzioni di mare territoriale e di zona economica esclusiva.

Per il resto, il mare territoriale e la zona economica esclusiva di Cipro del Nord sono definiti dal Tribunale internazionale del mare assiso come amabile compositore o, in caso di mancato accordo, dal medesimo Tribunale in sede giudiziale.

Il riconoscimento e l’accettazione ora detti, con le implicazioni di diritto del mare ora descritte, impediscono a Cipro del Nord qualsiasi rivendicazione di qualsivoglia natura sulle acque e sulle risorse di altri Stati.

Nel caso di controversia sulle risorse del sottosuolo marino che si estendono nelle acque di pertinenza di Cipro del Nord e di altri Stati, si procederà a un accordo tra le parti, oppure si farà ricorso al Tribunale internazionale del mare assiso come amabile compositore o, in caso di mancato accordo, al medesimo Tribunale in sede giudiziale.

Ogni questione che non attenga al diritto del mare è devoluta alla Corte internazionale di giustizia assisa come amabile compositore o, in caso di mancato accordo, alla medesima Corte in sede giudiziale.

Le parti accettano la giurisdizione e riconoscono le pronunce del Tribunale internazionale del mare e della Corte internazionale di giustizia.

 

Seconda proposta

Le parti di chiarano nullo e privo di valore ogni e qualsiasi atto, fatto, dichiarazione, documento, accordo che affermi e/o riconosca l’indipendenza di Cipro del Nord.

Le parti riconoscono e accettano la Repubblica di Cipro Unita secondo il Piano dell’ex Segretario generale dell’Onu Kofi Annan.

Le parti riconoscono e accettano l’accordo del 2011 tra Cipro del Nord e la Turchia per la definizione delle rispettive porzioni di mare territoriale e di zona economica esclusiva.

Per il resto, il mare territoriale e la zona economica esclusiva della Repubblica di Cipro Unita sono definiti dal Tribunale internazionale del mare assiso come amabile compositore o, in caso di mancato accordo, dal medesimo Tribunale in sede giudiziale.

Tutto questo comporta il ritiro delle forze armate turche dall’isola di Cipro, la partenza dei coloni turchi e dei coloni greci dall’isola di Cipro, il pagamento ai medesimi coloni di una somma di denaro stabilita dalla Corte internazionale di giustizia a carico della Repubblica di Cipro Unita, la partecipazione dei greco-ciprioti e dei turco-ciprioti ai proventi che derivano dalle risorse del sottosuolo marino della Repubblica di Cipro Unita.

Ogni questione che non attenga al diritto del mare viene devoluta alla Corte internazionale di giustizia assisa come amabile compositore o, in caso di mancato accordo, alla medesima Corte in sede giudiziale.

Le parti accettano la giurisdizione e riconoscono le pronunce del Tribunale internazionale del mare e della Corte internazionale di giustizia.

 

Auspico che questo mio contributo doni agli abitanti di Cipro la prosperità e la pace che essi desiderano.

Vi ringrazio per il vostro tempo e per la vostra attenzione.

 

 

NOTE A PIE’ DI PAGINA

[1] Prospettive economiche dell’OCSE, Rapporto intermedio, marzo 2022: La guerra in Ucraina: conseguenze economiche e sociali e implicazioni per le politiche pubbliche, in:

https://www.oecd-ilibrary.org/sites/a148fedd-it/index.html?itemId=/content/publication/a148fedd-it

 

Jamey Keaten, WTO: War in Ukraine to curb trade, economic growth this year, April 12, 2022, on:

https://apnews.com/article/russia-ukraine-covid-business-health-economy-7c642406faad9bc903744623588900fc

 

Mario Barbati, Le conseguenze economiche della guerra in Ucraina, 6 maggio 2022, in:

https://www.micromega.net/conseguenze-guerra-ucraina/

 

 

[2] Juliette Portala, Tassilo Hummel, TotalEnergies, Eni announce major Cyprus gas find, August 22, 2022, on:

https://www.reuters.com/business/energy/totalenergies-eni-announce-major-cyprus-gas-find-2022-08-22/

 

Cyprus offshore appraisal confirms Exxon gas find -energy ministry, March 21, 2022, on:

https://www.reuters.com/business/energy/cyprus-offshore-appraisal-confirms-exxon-gas-find-energy-ministry-2022-03-21/

 

Claire Mérilhou, Scoperta di gas a Cipro, 23 agosto 2022, in:

https://energynews.pro/it/scoperta-di-gas-a-cipro/

 

 

[3] United Nations Peacekeeping Force in Cyprus UNFICYP

ESTABLISHMENT OF UNFICYP, on:

https://unficyp.unmissions.org/establishment-unficyp

THE 1967 CRISIS, on:

https://unficyp.unmissions.org/1967-crisis

EVENTS IN THE SUMMER OF 1974, on:

https://unficyp.unmissions.org/events-summer-1974

TRIPARTITE CONFERENCE & GENEVA DECLARATION, on:

https://unficyp.unmissions.org/tripartite-conference-geneva-declaration

OPERATIONS SINCE 1974, on:

https://unficyp.unmissions.org/operations-1974

SUPERVISION OF THE CEASE-FIRE, on:

https://unficyp.unmissions.org/supervision-cease-fire

 

Resolution 367, on:

http://unscr.com/en/resolutions/367

 

Resolution 541, on:

http://unscr.com/en/resolutions/541

 

 

Hellenic Republic, Ministry of Foreign Affairs, The Cyprus Issue after the establishment of the Republic of Cyprus, on:

https://www.mfa.gr/en/the-cyprus-issue/relevant-documents/deep-historical-roots.html

 

Republic of Türkiye, Ministry of Foreign Affairs, Cyprus (Historical Overview), on:

https://www.mfa.gov.tr/cyprus-_historical-overview_.en.mfa

 

 

Cyprus profile – Timeline, on:

https://www.bbc.com/news/world-europe-17219505

 

1959: Makarios elected president of Cyprus, on:

http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/december/14/newsid_3747000/3747247.stm

 

Risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite relative a Cipro, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Risoluzioni_del_Consiglio_di_sicurezza_delle_Nazioni_Unite_relative_a_Cipro

 

Il testo integrale del Piano Annan per Cipro

THE COMPREHENSIVE SETTLEMENT OF THE CYPRUS PROBLEM, on:

http://www.zypern.cc/extras/annan-plan-for-cyprus-2004.pdf

 

République de Chypre, sur:

https://mjp.univ-perp.fr/constit/cy.htm

 

Accords de Zurich et de Londres, sur:

https://fr.wikipedia.org/wiki/Accords_de_Zurich_et_de_Londres

 

Traité de garantie, sur:

https://fr.wikipedia.org/wiki/Trait%C3%A9_de_garantie

 

Trattato di Garanzia (1960), in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Garanzia_(1960)

 

Costituzione di Cipro, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione_di_Cipro

 

Chypre Constitution du 16 août 1960., sur:

https://mjp.univ-perp.fr/constit/cy1960.htm

 

EOKA, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/EOKA

 

EOKA B, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/EOKA_B

 

Enōsis, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/En%C5%8Dsis

 

Referendum cipriota sull’enōsis del 1950, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_cipriota_sull%27en%C5%8Dsis_del_1950 

 

Piano Akritas, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Piano_Akritas

 

Enclavi greche cipriote, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Enclavi_greche_cipriote

 

Fronte del 9 settembre, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Fronte_del_9_settembre

 

Kara Çete, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Kara_%C3%87ete

 

Movimento di Resistenza Turco, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Movimento_di_Resistenza_Turco

 

Taksim, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Taksim

 

Taksim, on:

https://en.wikipedia.org/wiki/Taksim

 

Taksim (politics), on:

https://en.wikipedia.org/wiki/Taksim_(politics)

 

Enclavi turche cipriote, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Enclavi_turche_cipriote

 

Invasione turca di Cipro, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Invasione_turca_di_Cipro

 

Stato federato turco di Cipro, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Stato_federato_turco_di_Cipro

 

Cipro del Nord, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Cipro_del_Nord

 

Coloni turchi a Cipro del Nord, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Coloni_turchi_a_Cipro_del_Nord

 

Embargo contro Cipro del Nord, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Embargo_contro_Cipro_del_Nord

 

Economy of Northern Cyprus, on:

https://en.wikipedia.org/wiki/Economy_of_Northern_Cyprus

 

Turkey Individual – Foreign tax relief and tax treaties, on:

https://taxsummaries.pwc.com/turkey/individual/foreign-tax-relief-and-tax-treaties

 

Piano Annan, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Piano_Annan#:~:text=Il%20Piano%20Annan%2C%20dal%20nome,di%20un’unica%20repubblica%20federale.

 

Referendum cipriota sul Piano Annan del 2004, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_cipriota_sul_Piano_Annan_del_2004

 

Christos A. Neophytou, Barrister-At-Law,

Analysis of the UN Annan Plan Proposal For the settlement of the Cyprus question:, on:

http://unannanplan.agrino.org/

 

Crisi dei missili di Cipro, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_dei_missili_di_Cipro#cite_note-22

 

U.S. FAULTS CYPRUS DEAL FOR RUSSIAN MISSILES, January 7, 1997, on:

https://www.washingtonpost.com/archive/politics/1997/01/07/us-faults-cyprus-deal-for-russian-missiles/97d3c344-b608-4030-bf93-884beaf8eefe/

 

Tony Barber, Turkey hints at strike on Cypriot missiles, January 11, 1997, on:

https://www.independent.co.uk/news/world/turkey-hints-at-strike-on-cypriot-missiles-1282572.html

 

Cipro nord: ultimata conduttura acqua sottomarina da Turchia, in:

https://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/economia/2015/08/10/cipro-nord-ultimata-conduttura-acqua-sottomarina-da-turchia_0b9b4a65-9907-40f8-a7be-fefde9c62426.html

 

 

[4] Le percentuali e i nomi delle società attestati nelle fonti che ho consultato potrebbero essere diversi dalla realtà a causa del progredire degli affari.

 

Tamar gas field, on:

https://en.wikipedia.org/wiki/Tamar_gas_field

 

Leviathan gas field, on:

https://en.wikipedia.org/wiki/Leviathan_gas_field

 

Israele a tutto gas, 3 agosto 2019, su:

https://www.geopolitica.info/israele-a-tutto-gas/

 

GAS: ATENE DEPLORA ACCORDO TURCHIA-RTCN PER RICERCHE IN MARE, 22 settembre 2011, in:

https://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/stati/cipro/2011/09/22/visualizza_new.html_700215949.html

 

RV K. Piri Reis, on:

https://en.wikipedia.org/wiki/RV_K._Piri_Reis

 

Hugh Pope, Stepping on the Gas toward a Cyprus Partition, September 23, 2011, on:

https://www.crisisgroupblogs.org/stepping-on-the-gas-toward-a-cyprus-partition/

 

Federico de Renzi, Le ambizioni della Turchia fanno i conti con Cipro, 11 novembre 2011, in:

https://www.limesonline.com/rubrica/le-ambizioni-della-turchia-fanno-i-conti-con-cipro

 

Ecco chi deciderà le sorti del giacimento Afrodite, 3 maggio 2018, in:

https://energiaoltre.it/afrodite/

 

Eni scopre nell’offshore egiziano il più grande giacimento a gas mai rinvenuto nel Mar Mediterraneo, 30 agosto 2015, in:

https://www.eni.com/it-IT/media/comunicati-stampa/2015/08/eni-scopre-nelloffshore-egiziano-il-piu-grande-giacimento-a-gas-mai-rinvenuto-nel-mar-mediterraneo.html

 

Giandomenico Serrao, Perché l’avvio della produzione del giacimento Zohr è importante per Eni e non solo, 22 dicembre 2017, in:

https://www.agi.it/blog-italia/energia-e-sostenibilta/perch_lavvio_della_produzione_del_giacimento_zohr_importante_per_eni_e_non_solo-3304870/post/2017-12-22/

 

Zohr: il giacimento gigante nell’offshore dell’Egitto, in:

https://www.eni.com/it-IT/attivita/egitto-zohr.html#:~:text=Il%20giacimento%20%C3%A8%20considerato%20la,per%20questa%20tipologia%20di%20giacimento.

 

Eni annuncia una scoperta a Gas nell’Offshore di Cipro, 8 febbraio 2018, in:

https://www.eni.com/it-IT/media/comunicati-stampa/2018/02/eni-annuncia-una-scoperta-a-gas-nelloffshore-di-cipro.html

 

Sissi Bellomo, Eni, scoperta «promettente» a Cipro. E oggi firma contratti in Libano, 9 febbraio 2018, in:

https://www.ilsole24ore.com/art/eni-scoperta-promettente-cipro-e-oggi-firma-contratti-libano-AEV0FwwD

 

Marco Dell’Aguzzo, Gas, cosa cambia per l’Europa dopo l’accordo Israele-Libano, 12 ottobre 2022, in:

https://www.startmag.it/energia/israele-libano-accordo-confini-marittimi-gas/

 

Sissi Bellomo, Israele sceglie l’Egitto per esportare il gas del Bacino del Levante, 20 febbraio 2018, in:

https://www.ilsole24ore.com/art/israele-sceglie-l-egitto-esportare–gas-bacino-levante-AEldgj2D

 

Incidente della Freedom Flotilla, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_della_Freedom_Flotilla

 

Georgios Georgiou, Ahmed Feteha, Cyprus Pipeline Deal With Egypt Brings Gas Step Closer to Europe, September 19, 2018, on:

https://www.bloomberg.com/news/articles/2018-09-19/cyprus-pipeline-deal-with-egypt-brings-gas-step-closer-to-europe

 

Sissi Bellomo, Chevron compra Noble e conquista l’accesso al gas del Mediterraneo Orientale, 21 luglio 2020, su:

https://www.ilsole24ore.com/art/chevron-compra-noble-e-conquista-l-accesso-gas-mediterraneo-orientale-ADLecPf

 

Sissi Bellomo, Dopo Israele anche Cipro si prepara a vendere gas all’Egitto, 22 febbraio 2018, in:

https://www.ilsole24ore.com/art/dopo-israele-anche-cipro-si-prepara-vendere-gas-all-egitto–AEfU563D

 

Jacopo Giliberto, La Turchia blocca nave italiana Saipem sul giacimento Eni a Cipro, 12 febbraio 2018, in:

https://www.ilsole24ore.com/art/la-turchia-blocca-nave-italiana-saipem-giacimento-eni-cipro-AEnG9gyD

 

Ecco perché la Turchia ha bloccato la nave Saipem 12000 di Eni, 12 febbraio 2018, in:

https://energiaoltre.it/turchja-saipem12000-eni-gas/

 

Eni rinuncia, la nave Saipem lascia le acque di Cipro, 23 febbraio 2018, in:

https://www.ilsole24ore.com/art/eni-rinuncia-nave-saipem-lascia-acque-cipro-AEHrA05D

 

Saipem 12000, dove è diretta (e cosa farà) la nave Eni. Tutte le ultime novità, 24 febbraio 2018, in:

https://energiaoltre.it/saipem12000-eni-nave/

 

ExxonMobil makes natural gas discovery offshore Cyprus, on:

https://corporate.exxonmobil.com/news/newsroom/news-releases/2019/0228_exxonmobil-makes-natural-gas-discovery-offshore-cyprus

 

Sissi Bellomo, Maxi scoperta di gas al largo di Cipro, minacce dalla Turchia, 1 marzo 2019, in:

https://www.ilsole24ore.com/art/maxi-scoperta-gas-largo-cipro-minacce-turchia-ABRULHZB

 

Graziella Giangiulio, CIPRO. ENI in bocca alla Turchia, 1 agosto 2019, in:

https://www.agcnews.eu/cipro-eni-in-bocca-alla-turchia/

 

Cipro: Turchia invia nave trivella in area licenza Eni-Total, 4 ottobre 2019, in:

https://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/stati/cipro/2019/10/04/cipro-turchia-invia-nave-trivella-in-area-licenza-eni-total_1e81be81-b2e6-46fe-b286-d31b0500e291.html

 

Sissi Bellomo, Gas, la Turchia sfida Cipro in casa di Eni e Total, 8 ottobre 2019, in:

https://www.ilsole24ore.com/art/gas-turchia-sfida-cipro-casa-eni-e-total-ACjR5op

 

Nave da perforazione turca rientra da Cipro, 5 ottobre 2020, in:

https://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2020/10/05/nave-da-perforazione-turca-rientra-da-cipro_ce1b4c75-5ac1-413c-bc70-f80dc96d8331.html

 

Eni: importante scoperta di gas al largo di Cipro, 22 agosto 2022, in:

https://www.eni.com/it-IT/media/comunicati-stampa/2022/08/eni-importante-scoperta-gas-largo-cipro.html

 

Gas: Eni annuncia scoperta giacimento al largo di Cipro, 22 agosto 2022, in:

https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/energia/2022/08/22/gas-eni-annuncia-scoperta-giacimento-al-largo-di-cipro_811a7d6d-e494-471b-a4c6-0f1f1fe9f2ab.html

 

Sakarya Gas Field Development, Black Sea, Turkey, October 26, 2021, on:

https://www.offshore-technology.com/projects/sakarya-gas-field-development-black-sea-turkey/  

 

Sibel Morrow, Türkiye will be ready to use Black Sea natural gas next March: Energy minister, August 11, 2022, on:

https://www.aa.com.tr/en/economy/turkiye-will-be-ready-to-use-black-sea-natural-gas-next-march-energy-minister/2658953

 

Turchia: la più avanzata nave da perforazione avvia l’attività di ricerca del gas nel Mediterraneo orientale, 9 agosto 2022, su:

https://www.agenzianova.com/news/turchia-la-piu-avanzata-nave-da-perforazione-avvia-lattivita-di-ricerca-del-gas-nel-mediterraneo-orientale/

 

Abele Carruezzo, La Turchia invia una nuova nave da trivellazione nel Mediterraneo, 10 agosto 2022, su:

https://www.ilnautilus.it/trasporti/2022-08-10/la-turchia-invia-una-nuova-nave-da-trivellazione-nel-mediterraneo_101289/

 

 

[5] Giorgio Cannella, Una proposta per la soluzione delle controversie tra Grecia e Turchia, 25 settembre 2022, in:

https://giorgiocannella.com/index.php/2022/09/25/una-proposta-per-la-soluzione-delle-controversie-tra-grecia-e-turchia/

 

 

Le citazioni sono state verificate alla data di pubblicazione di questo articolo sul sito http://www.giorgiocannella.com 

Una proposta per la soluzione delle controversie tra Grecia e Turchia

In questo articolo propongo delle soluzioni per risolvere la disputa nel Mare Egeo tra Grecia e Turchia e per delimitare le zone economiche esclusive greca e turca nel Mare Mediterraneo.

 

Gli ultimi fatti accaduti

Il 1° giugno 2022 è stata data la notizia che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato l’interruzione dei negoziati tra la Turchia e la Grecia.[1]

I colloqui erano ripresi dopo cinque anni di stallo e avevano a oggetto, tra l’altro, le opposte rivendicazioni nel Mare Egeo e la delimitazione delle rispettive zone economiche esclusive nel Mare Mediterraneo.

Il 3 settembre 2022 è stata resa nota la dichiarazione del presidente turco Erdogan che ha accusato la Grecia di “occupare le isole nel Mare Egeo che hanno uno status demilitarizzato”.[2]

 

I fattori critici

La tensione in corso ha raggiunto livelli idonei a destare preoccupazione.

Il 7 settembre 2022 è stata diffusa la dichiarazione di Catherine Colonna, ministra francese degli Affari Esteri, la quale ha espresso la sua vicinanza alla Grecia e a Cipro anche in caso di attacchi alla sovranità.[3]

Il 10 settembre 2022 le pagine Facebook Greek Gateway e Greek Reporter hanno dato risalto a una dichiarazione resa nel maggio del 2018 dall’allora principe di Galles, oggi sovrano britannico con il nome di re Carlo III, durante una visita ufficiale in Grecia.[4]

Egli, memore della nascita in Grecia di suo nonno il principe Andrea e di suo padre il principe Filippo, in quella occasione ebbe a dichiarare: “La Grecia è nel mio sangue”.

Quello che un orecchio non esperto potrebbe qualificare come un ricordo di famiglia in occasione di una visita ufficiale, ha ben altra importanza per coloro che conoscono il peso degli eventi personali nelle scelte che orientano la storia.

Infine, non va trascurato che la Francia e la Gran Bretagna hanno delle basi militari nella zona geografica potenzialmente interessata da un, da chi scrive, malaugurato e non voluto confronto militare tra Grecia e Turchia.[5]  [6]

 

Quanto sin qui esposto lascia presagire la concreta e attuale eventualità di un conflitto tra Grecia e Turchia che coinvolga anche altri Paesi.

 

Il contesto regionale

Il mondo, oggi, è una realtà interconnessa di cose e persone.

Pertanto, gli effetti provocati da una tensione regionale non si esplicano unicamente all’interno del territorio dei Paesi in conflitto.[7]

Al momento in cui scrivo, la regione del Mediterraneo orientale è gravemente destabilizzata.

Infatti, sul Mare Mediterraneo si affacciano già due guerre civili: quella in Libia e quella in Siria.[8]

Ciascuna di esse vede l’intervento militarmente attivo di altri Paesi, confinanti e non con quelli che sono il teatro dello scontro.

Il Libano versa in una situazione di grave debolezza economica e sociale.[9]

Dal 24 febbraio 2022, è in corso il conflitto tra Ucraina e Russia.[10]

Pochi giorni fa, nella regione del Caucaso, sono riprese ostilità tra Armenia e Azerbaigian alle quali ha fatto rapidamente seguito una tregua.[11]  

Le situazioni ora descritte vanno inquadrate in uno scenario caratterizzato da una pandemia globale di covid-19 coronavirus dichiarata dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 2020, e tuttora in corso[12], e dalle conseguenze economiche del conflitto in Ucraina, tra le quali menziono l’inflazione in forte aumento, la cospicua diminuzione delle forniture di gas naturale dalla Russia, l’aumento dei prezzi dell’energia.[13]

In breve, la Turchia risulta attorniata da conflitti: a nord quello in Ucraina, a est quello tra Armenia e Azerbaigian, a sud quello in Siria, oltre alla grave situazione in Libano e alla guerra in Libia.

Si comprende bene, dunque, l’estrema gravità di un eventuale ulteriore conflitto nella medesima regione che coinvolga la Turchia contro la Grecia e Cipro, anche in questo caso con il probabile intervento di altri Stati.

Questo conflitto avrebbe luogo al centro dei conflitti già esistenti e ai quali ho accennato e contribuirebbe ad aggravare le criticità che li caratterizzano, sia a danno dei Paesi in essi già coinvolti, sia a danno dei Paesi vicini.

È urgente, quindi, mettere in campo una proposta che risolva le cause della tensione tra Grecia e Turchia tramite un assetto che soddisfi entrambe le parti.

 

Le opposte affermazioni.

Le opposte affermazioni della Grecia e della Turchia nel Mare Egeo e nel Mare Mediterraneo coinvolgono istituti diversi del diritto del mare.[14]

Non annoierò il lettore elencandole tutte perché esse sono oggetto del paragrafo “Le soluzioni proposte” qui appresso.

In estrema sintesi:

  • la Grecia desidera estendere la sua sovranità nel Mare Egeo dalle attuali 6 miglia marine attorno alle sue isole a 12 miglia marine, ma la Turchia si oppone affermando che questo trasformerebbe il Mare Egeo in un lago interno della Grecia;
  • la Turchia desidera ampliare la sua zona economica esclusiva nel Mare Mediterraneo annettendo una parte della zona economica esclusiva della Grecia e una parte della zona economica esclusiva cipriota, desiderio che non trova d’accordo i Paesi interessati.

 

Le soluzioni proposte

1 – La delimitazione del Mare Egeo

Se si desidera comporre i dissidi tra la Grecia e la Turchia nel Mare Egeo, è necessario innanzitutto delimitare chiaramente il Mare Egeo.

A tale scopo, si inizia tracciando una linea che parte dal punto più meridionale di Capo Malea nel territorio della Grecia continentale fino al punto più settentrionale della penisola di Korykos nel territorio isolano di Creta.

Si prosegue tracciando una linea da Capo Sidéros nel territorio isolano di Creta, si toccano il punto più meridionale dell’isola di Caso e il punto più meridionale dell’isola di Scarpanto e si arriva al punto più meridionale dell’isola di Rodi.

Si finisce tracciando una linea che parte dal punto più settentrionale dell’isola di Rodi fino al punto più meridionale della penisola di Bozburun nel territorio della Turchia continentale.

La parte di mare compresa tra queste linee e la linea di costa della Grecia continentale e della Turchia continentale è il mare Egeo.

 

2 – Acque territoriali, spazio aereo, isolette e scogli

Stabilita l’estensione del Mare Egeo, si può procedere alla soluzione della disputa su di esso nel modo seguente:

  • la Grecia e la Turchia conservano nel Mare Egeo le isole che già hanno;
  • le acque territoriali della Grecia nel Mare Egeo si estendono per 6 (sei) miglia marine dalla linea di costa della Grecia continentale e dalla linea di costa delle isole greche nel Mare Egeo;
  • lo spazio aereo greco nel Mare Egeo è quello sovrastante le acque territoriali della Grecia e il territorio delle isole greche;
  • le acque territoriali della Turchia nel Mare Egeo si estendono per 6 (sei) miglia marine dalla linea di costa della Turchia continentale e dalla linea di costa delle isole turche nel Mare Egeo;
  • lo spazio aereo turco nel Mare Egeo è quello sovrastante le acque territoriali della Turchia e il territorio delle isole turche;
  • nei punti in cui le dette porzioni di mare territoriale e/o di spazio aereo si sovrappongono si procede a fare arretrare i rispettivi confini fino al punto in cui essi combaciano;
  • in deroga a ogni altra norma vigente, le isolette e gli scogli nel Mare Egeo sono assegnati alla sovranità della Turchia solo se sono interamente compresi entro le acque territoriali turche delimitate ai sensi delle affermazioni precedenti.

 

3 – La piattaforma continentale e la zona economica esclusiva nel Mare Egeo

La piattaforma continentale e la zona economica esclusiva greche nel Mare Egeo hanno un’ampiezza di 200 (duecento) miglia marine calcolate, secondo la richiesta della Grecia, tenendo conto non solo della linea di costa della Grecia continentale ma anche della linea di costa delle isole greche nel Mare Egeo.

 

4 – La piattaforma continentale e la zona economica esclusiva nel Mare Mediterraneo

La Grecia:

  • rinuncia alla sua sovranità sull’isola di Kastellorizo e la cede alla Turchia;
  • riconosce le acque territoriali turche e lo spazio aereo turco per una estensione di 6 (sei) miglia marine attorno all’isola di Kastellorizo;
  • cede alla Turchia la parte di zona economica esclusiva greca che si trova a oriente della linea che congiunge il punto più meridionale della zona economica esclusiva attualmente turca ubicata tra Rodi e Kastellorizo e il punto identificato con la lettera D. Entrambi i punti sono visibili nella cartina geografica qui sotto.

 

Conflicting claims to the continental shelf and EEZ areas in the eastern Mediterranean. Blue: areas claimed by Greece and Cyprus; red: areas claimed by Turkey. Section labelled “A-B”: Claimed delimitation between Turkey and Libya as per November 2019 agreement. Section labelled “C-D”: Delimitation agreed between Greece and Egypt as per August 2020 agreement.
Credits image: https://en.wikipedia.org/wiki/Aegean_dispute

 

La Grecia e la Turchia riconoscono reciprocamente la sovranità di ciascuno dei loro Stati articolata nel modo appena detto e rinunciano a qualsiasi pretesa in contrasto con quanto appena detto.

 

5 – Installazioni militari

In deroga a ogni altra norma vigente, la Grecia e la Turchia si riconoscono reciprocamente la possibilità di realizzare installazioni militari in modo che, considerata una installazione militare greca e una installazione militare turca, esse abbiano la stessa distanza dal più vicino tra i seguenti: il confine di Stato, il limite delle acque territoriali.

 

6 – Diritto di passaggio inoffensivo e diritto di passaggio in transito

La Grecia e la Turchia si danno reciproca garanzia:

  • del diritto di passaggio inoffensivo per tutte le navi – compresi i sottomarini e ciò che si muove in tutto o in parte sotto l’acqua -, militari e non militari, di ciascuno dei due Paesi nelle acque territoriali dell’Altro. Al fine di dare un’applicazione senza incertezze a quanto ora detto, il contenuto del diritto di passaggio inoffensivo è quello di cui al testo in lingua inglese degli articoli dal 17 al 32 compresi e dell’articolo 45 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare firmata il 10 dicembre 1982 in vigore al momento della firma dell’accordo tra Grecia e Turchia;
  • del diritto di passaggio in transito per tutte le navi – compresi i sottomarini e ciò che si muove in tutto o in parte sotto l’acqua -, militari e non militari, e per tutti gli aerei, militari e non militari, di ciascuno dei due Paesi nella zona economica esclusiva e nello spazio aereo a essa sovrastante dell’Altro. Al fine di dare un’applicazione senza incertezze a quanto ora detto, il contenuto del diritto di passaggio in transito è quello di cui al testo in lingua inglese degli articoli dal 37 al 44 compresi della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare firmata il 10 dicembre 1982 in vigore al momento della firma dell’accordo tra Grecia e Turchia.

 

Vi ringrazio per il vostro tempo e per la vostra attenzione.

 

 

NOTE A PIE’ DI PAGINA

[1] Turkey’s Erdogan halts talks with Greece as tensions flare again, June 1, 2022, on:

https://www.reuters.com/world/middle-east/erdogan-says-turkey-will-no-longer-hold-bilateral-talks-with-greece-2022-06-01/

 

Ludovica Longo, Erdogan contro Atene: fine dei colloqui tra Turchia e Grecia, 1° giugno 2022, in:

https://it.euronews.com/2022/06/01/erdogan-contro-atene-fine-dei-colloqui-tra-turchia-e-grecia

 

 

[2] Erdogan accuses Greece of ‘occupying’ demilitarised islands, September 3, 2022, on:

https://www.reuters.com/world/europe/erdogan-accuses-greece-occupying-demilitarised-islands-2022-09-03/

 

Toni accesi tra Grecia e Turchia sulle isole dell’Egeo, diplomazie in campo, 7 settembre 2022, in:

https://it.euronews.com/2022/09/07/toni-accesi-tra-grecia-e-turchia-sulle-isole-dellegeo-diplomazie-in-campo

 

 

[3] Toni accesi tra Grecia e Turchia sulle isole dell’Egeo, diplomazie in campo, 7 settembre 2022, in:

https://it.euronews.com/2022/09/07/toni-accesi-tra-grecia-e-turchia-sulle-isole-dellegeo-diplomazie-in-campo

 

 

 

[4] Philip Chrysopoulos, ‘Greece is in my Blood’, says Prince Charles Ahead of Official Visit, May 8, 2018, on:

https://greekreporter.com/2018/05/08/greece-is-in-my-blood-says-prince-charles-ahead-of-official-visit/

 

Facebook, Greek Gateway, 10 settembre 2022

https://m.facebook.com/GreekGateway/photos/5839040612807148/

 

Facebook, Greek Reporter 10 settembre 2022

https://www.facebook.com/GreekReporter/videos/how-greek-is-king-charles/496977238430129/

 

 

[5] Per le basi militari della Francia a Cipro si vedano i seguenti.

 

Per la base navale di Mari, ora base navale Evangelos Florakis:

 

Minister: Cyprus working with France to expand naval base, May 16, 2019, in:

https://apnews.com/article/3d9374baacfa4fcd9beba5269bbba804

 

Naval News Staff, Cyprus Plans Mari Naval Base Expansion To Host French Navy Ships, May 23, 2019, on:

https://www.navalnews.com/naval-news/2019/05/cyprus-plans-mari-naval-base-expansion-to-host-french-navy-ships/

 

George Psyllides, Expansion of base for use of French navy a priority says minister, May 22, 2019, on:

https://cyprus-mail.com/2019/05/22/expansion-of-naval-base-for-french-navy-a-priority-says-minister/

 

Tom Kington, Rome, Lucy Fisher, Cyprus seeks French military help in snub to ‘distracted’ UK, May 17, 2019, on:

https://www.thetimes.co.uk/article/cyprus-seeks-french-military-help-in-snub-to-distracted-uk-xsfhx795q

 

Cyprus, France reportedly agree on use of naval base, May 16, 2019, on:

https://www.ekathimerini.com/news/240536/cyprus-france-reportedly-agree-on-use-of-naval-base/

   

Evangelos Florakis Naval Base, on:

https://en.wikipedia.org/wiki/Evangelos_Florakis_Naval_Base

 

 

Per la base aerea di Paphos si vedano:

 

French, Greek fighter jets land in Paphos, August 25, 2020, on:

https://www.financialmirror.com/2020/08/25/french-greek-fighter-jets-land-in-paphos/

 

Apostolis Tomaras, France testing Paphos National Guard air base, August 11, 2020, on:

https://knews.kathimerini.com.cy/en/comment/opinion/france-testing-paphos-national-guard-air-base

 

 

[6] Per le basi militari della Gran Bretagna a Cipro si vedano:

 

Andreas Stergiou (2015) The Exceptional Case of the British Military Bases on Cyprus, Middle Eastern Studies, 51:2, 285-300, DOI: http://10.1080/00263206.2014.947283

 

Akrotiri and Dhekelia, on:

https://en.wikipedia.org/wiki/Akrotiri_and_Dhekelia

 

British Forces Cyprus, on:

https://en.wikipedia.org/wiki/British_Forces_Cyprus

 

 

[7] Adele Ferrari, Le tre crisi infiammate dalla guerra in Ucraina, 15 maggio 2022, in:

https://it.insideover.com/guerra/le-tre-crisi-infiammate-dalla-guerra-in-ucraina.html

 

 

[8] Prima guerra civile in Libia, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Prima_guerra_civile_in_Libia

 

Seconda guerra civile in Libia, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_civile_in_Libia

 

Guerra civile siriana, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_civile_siriana

 

 

[9] Timour Azhari, Maya Gebeily, Analysis: Political and banking deadlock may plunge Lebanon deeper into crisis, June 30, 2022, on:

https://www.reuters.com/world/middle-east/political-banking-deadlock-may-plunge-lebanon-deeper-into-crisis-2022-06-30/

 

Andrea Barolini, Libano, le banche al centro di una delle peggiori crisi al mondo, 16 agosto 2022, in:

https://valori.it/libano-banche-crisi/

 

Carmen Geha, Un altro anno da incubo per il Libano, 11 marzo 2022, in:

https://www.affarinternazionali.it/anno-incubo-libano/

 

 

[10] Crisi russo-ucraina, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_russo-ucraina

 

 

[11] Avet Demourian, Cease-fire holds between Armenia and Azerbaijan, September 15, 2022, on:

https://apnews.com/article/russia-ukraine-azerbaijan-baku-armenia-aad40c240d888645d8129deb4a550a4b

 

EXPLAINER: What’s behind the new Armenia-Azerbaijan fighting, September 14, 2022, on:

https://apnews.com/article/russia-ukraine-azerbaijan-armenia-government-and-politics-cd9d3093885a3e1e26a2a9e43dbcc8d6

 

Gabrielle Tétrault-Farber, Analysis: Why are Armenia and Azerbaijan fighting again, and why does it matter?, September 13, 2022, on:

https://www.reuters.com/world/asia-pacific/why-are-armenia-azerbaijan-fighting-again-why-does-it-matter-2022-09-13/

 

Armenia-Azerbaigian: escalation pericolosa, 13 settembre 2022, in:

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/armenia-azerbaigian-escalation-pericolosa-36135

 

 

[12] Pandemia di COVID-19, in:

https://it.wikipedia.org/wiki/Pandemia_di_COVID-19

 

 

[13] Prospettive economiche dell’OCSE, Rapporto intermedio, marzo 2022: La guerra in Ucraina: conseguenze economiche e sociali e implicazioni per le politiche pubbliche, in:

https://www.oecd-ilibrary.org/sites/a148fedd-it/index.html?itemId=/content/publication/a148fedd-it

 

Jamey Keaten, WTO: War in Ukraine to curb trade, economic growth this year, April 12, 2022, on:

https://apnews.com/article/russia-ukraine-covid-business-health-economy-7c642406faad9bc903744623588900fc

 

Mario Barbati, Le conseguenze economiche della guerra in Ucraina, 6 maggio 2022, in:

https://www.micromega.net/conseguenze-guerra-ucraina/

 

 

[14] IILSS – International Institute for Law of the Sea Studies, maritime boundaries between Greece and Turkey, May 25, 2021, on:

http://iilss.net/maritime-boundaries-between-greece-and-turkey/

 

Si veda anche Aegean dispute, on:

https://en.wikipedia.org/wiki/Aegean_dispute

 

 

Le citazioni sono state verificate alla data di pubblicazione di questo articolo sul sito http://www.giorgiocannella.com

Superare la centralità del carcere nell’ambito penale

In questo articolo propongo delle modifiche al codice penale e alla legge sull’ordinamento penitenziario al fine di superare la centralità del carcere nell’ambito penale.

 

Premessa

Nel libro “Sulla giustizia”, l’ex cardinale arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini così si esprimeva sulla detenzione in carcere:

  • “La carcerazione deve essere un intervento funzionale e di emergenza, quale estremo rimedio temporale ma necessario per arginare una violenza gratuita e ingiusta, impazzita e disumana, per fermare colui che, afferrato da un istinto egoistico e distruttivo, ha perso il controllo di se stesso, calpesta i valori sacri della vita e delle persone, e il senso della convivenza sociale.”.[1]

L’autore proseguiva attribuendo alla detenzione in carcere il seguente ruolo:

  • “il cristiano…non potrà mai giustificare il carcere se non come momento di arresto di una grande violenza.”.[2]

In considerazione di tutto ciò, il cardinale Martini auspicava il superamento della centralità del carcere nell’ambito penale in questi termini:

  • “I modelli sanzionatori non devono ritenere scontate le modalità di risposta al reato fondate semplicemente sulla ritorsione, sulla pena fine a se stessa, sull’emarginazione.

È il tema del superamento della centralità del carcere nell’ambito penale.

Bisogna fare di tutto perché il carcere sia luogo di forte e austera risocializzazione, con programmi chiari e controllati, con l’impegno di persone motivate e con incentivi atti a promuovere tali processi.

Appare oggi più evidente l’inadeguatezza di misure repressive o punitive che un tempo la società non poneva in questione. È quindi necessario ripensare la stessa situazione carceraria nei suoi fondamenti e nelle sue finalità proprio a partire dalle attuali contraddizioni.”.[3]

 

Le alternative al carcere

Il diritto penale e l’ordinamento penitenziario italiani già offrono delle valide alternative al carcere: la colonia agricola e la casa di lavoro.

Tuttavia, esse possono essere applicate solo come misure di sicurezza personali di tipo detentivo e non come modalità di detenzione complementarie al carcere.

Mi spiego meglio.

 

Le misure di sicurezza

Le misure di sicurezza possono essere applicate soltanto alle persone socialmente pericolose, che abbiano commesso un fatto preveduto dalla legge come reato o, nei casi previsti dalla legge penale, alle persone socialmente pericolose per un fatto non preveduto dalla legge come reato (articolo 202 del codice penale italiano).

Agli effetti della legge penale, è socialmente pericolosa la persona, anche se non imputabile o non punibile, la quale ha commesso taluno dei fatti indicati nell’articolo precedente [l’articolo 202 citato qui sopra], quando è probabile che commetta nuovi fatti preveduti dalla legge come reati.

La qualità di persona socialmente pericolosa si desume dalle circostanze indicate nell’articolo 133 [4] del codice penale (articolo 203 del codice penale italiano).

Premesso questo, ricordiamo che le misure di sicurezza sono personali[5] o patrimoniali[6].

L’assegnazione a una colonia agricola o a una casa di lavoro è una misura di sicurezza personale di tipo detentivo.[7] [8] [9]

 

Il problema

Alla data in cui scrivo questo articolo, non conosco una norma di legge in base alla quale l’assegnazione alla colonia agricola o alla casa di lavoro possa essere disposta anche come modalità di espiazione della pena detentiva complementare al carcere.

 

La soluzione e i suoi benefici

Se vi fosse una norma di legge in base alla quale la pena detentiva può essere espiata in parte in carcere e in parte in una colonia agricola o in una casa di lavoro, vi sarebbero i seguenti benefici.

1)

Il carcere verrebbe configurato come un istituto nel quale si espia una parte della pena detentiva con il fine di condurre il detenuto a una forte e austera risocializzazione.

In questo modo, al carcere verrebbe attribuito il ruolo che esso può svolgere: momento di arresto di una grande violenza da ottenere con programmi chiari e controllati, con l’impegno di persone motivate e con incentivi atti a promuovere tali processi.

2)

La colonia agricola e la casa di lavoro verrebbero delineati come istituti nei quali si espia la rimanente parte della pena detentiva tramite il lavoro agricolo, artigianale, industriale, attuato in funzione della rieducazione del condannato.

Così facendo, la colonia agricola e la casa di lavoro avrebbero un ruolo differente da quello assegnato al carcere: rieducare il condannato tramite il lavoro.

3)

Questo assetto darebbe più compiuta attuazione all’articolo 27, comma 3, della Costituzione italiana che afferma “Le pene …devono tendere alla rieducazione del condannato.”

4)

Verrebbe superata la centralità del carcere nel diritto penale.

Il carcere, infatti, non sarebbe più l’unico istituto al quale è demandata l’attuazione di tutti i fini della pena detentiva con le conseguenti critiche in caso di insuccesso.

5)

Si darebbe attuazione alla certezza della pena nei termini nei quali ne parlava Cesare Beccaria: efficace deterrente contro la commissione di reati.[10]

La pena detentiva comminata, infatti, non verrebbe più ridotta in sede di esecuzione, come avviene oggi, al punto di non avere più alcuna efficacia deterrente contro la commissione di reati, ma verrebbe interamente espiata in due fasi, in carcere prima e nella colonia agricola o nella casa di lavoro poi.

6)

L’efficacia deterrente della pena così ottenuta aumenta il livello di sicurezza sociale percepito dalla gente.

7)

Gli obiettivi della spesa pubblica per le carceri verrebbero razionalizzati e resi più efficaci.

L’attribuzione di fondi pubblici al carcere verrebbe finalizzata unicamente a realizzare l’obiettivo che esso può conseguire: arrestare una grande violenza e condurre il detenuto a una forte e austera risocializzazione.

Avere un obiettivo chiaro orienta tutte le energie al suo raggiungimento.

Dunque, la spesa pubblica per il carcere avrebbe un più alto tasso di efficacia.

8)

La vita carceraria sarebbe migliore.

Il detenuto vivrebbe il carcere non più nell’ansiosa attesa della fine della pena o della sua liberazione anticipata, ma come un luogo dove impegnarsi per giungere alla sua risocializzazione con la consapevolezza che da quest’ultima dipende la sua uscita dal carcere e l’inizio del lavoro in funzione della sua rieducazione.

9)

La percentuale di detenuti che riescono a reinserirsi nella società aumenterebbe.

La ripartizione dei compiti tra istituti di pena differenti (carcere, colonia agricola, casa di lavoro), ciascuno dei quali finanziato perché consegua il suo scopo più autentico, sono fattori che conducono all’aumento del livello di risocializzazione e di rieducazione dei condannati in vista del loro reinserimento nella società.

10)

Il lavoro nella colonia agricola o nella casa di lavoro permetterebbe al detenuto di migliorare una competenza che già aveva oppure di acquisirla se prima non esercitava quelle mansioni.

11)

Il lavoro espletato nella colonia agricola o nella casa di lavoro può essere orientato alla produzione di beni o all’offerta di servizi utili all’economia nazionale.[11]

 

Per tutte le ragioni che ho fin ora esposto, vi offro la mia proposta di modifica del codice penale e della legge 26 luglio 1975, n. 354 Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà (le modifiche sono in grassetto).

 

Modifiche al codice penale

Libro I Dei reati in generale

Titolo V Della non punibilità per particolare tenuità del fatto. Della modificazione, applicazione ed esecuzione della pena

Capo II Della esecuzione della pena

Articolo 141 “Esecuzione delle pene detentive”

1. La pena detentiva comminata per un reato viene interamente espiata in due fasi, in carcere prima e nella colonia agricola o nella casa di lavoro poi.

2. Ai fini di quanto previsto dal comma 1 di questo articolo, la pena detentiva dell’ergastolo viene espiata nella colonia agricola o nella casa di lavoro non prima di avere espiato venticinque anni in carcere.

3. Le pene detentive comminate per reati commessi senza l’uso della violenza e della minaccia sono espiate interamente nella colonia agricola o nella casa di lavoro.

 

Articolo 142 “Finalità del carcere”

Il carcere è l’istituto nel quale si espia la prima parte della pena detentiva con i fini di arrestare la violenza e di condurre il detenuto a una forte e austera risocializzazione tramite programmi chiari e controllati, con l’impegno di persone motivate e con incentivi atti a promuovere tali processi.

 

Articolo 143 “Finalità della colonia agricola e della casa di lavoro”

La colonia agricola e la casa di lavoro sono gli istituti nei quali si espia la rimanente parte della pena detentiva tramite il lavoro agricolo, artigianale, industriale, attuato in funzione della rieducazione del condannato e del suo reinserimento sociale.

 

Modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354 Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà

Titolo II Disposizioni relative alla organizzazione penitenziaria

Capo I Istituti penitenziari

Articolo 61 Istituti per l’esecuzione delle pene

Gli istituti per l’esecuzione delle pene si distinguono in:

    1) case di arresto, per l’esecuzione della pena dell’arresto.

  Sezioni di case di arresto possono essere istituite presso le case di custodia mandamentali o circondariali;

    2) case di reclusione, per l’esecuzione della pena della reclusione.

Sezioni di case di reclusione possono essere istituite presso le case di custodia circondariali.

    3) colonie agricole e case di lavoro, per l’esecuzione delle pene detentive secondo quanto previsto dall’articolo 141 del codice penale. Le colonie agricole e le case di lavoro di questo numero non possono essere istituite presso le case di arresto, le case di reclusione, le case di custodia mandamentali o circondariali.

Per l’espiazione della prima parte della pena detentiva ai sensi dell’articolo 142 del codice penale, per esigenze particolari, e nei limiti e con le modalità previste dal regolamento, i condannati alla pena dell’arresto o della reclusione possono essere assegnati alle case di custodia preventiva; i condannati alla pena della reclusione possono essere altresì assegnati alle case di arresto.

 

Articolo 61-bis “Il lavoro nelle colonie agricole e nelle case di lavoro per l’espiazione delle pene detentive”

1. Le persone detenute nelle colonie agricole e nelle case di lavoro per l’espiazione delle pene detentive hanno l’obbligo di lavorare.

2. Il lavoro nelle colonie agricole e nelle case di lavoro per l’espiazione delle pene detentive è remunerato secondo quanto previsto dall’articolo 145 del codice penale.

3. Il mancato adempimento dell’obbligo di lavorare di cui al comma uno di questo articolo comporta il trasferimento in una casa di arresto o in una casa di reclusione o in una casa di custodia.

4. Il comma tre di questo articolo si applica anche alle persone la cui pena detentiva è stata comminata ai sensi dell’articolo 141, comma 3, del codice penale.

5. Il trasferimento in una casa di arresto o in una casa di reclusione o in una casa di custodia si applica anche nel caso di evasione consumata o tentata, procurata evasione consumata o tentata da parte di una o più persone assegnate alla colonia agricola o alla casa di lavoro per l’espiazione di tutta o di una parte della pena detentiva comminata.

6. Il trasferimento di cui ai commi 3, 4 e 5 di questo articolo è disposto per l’espiazione di tutta la rimanete parte della pena detentiva comminata.

7. Nei casi di cui al comma 5 di questo articolo, la pena detentiva comminata per i reati consumati o tentati posti in essere viene espiata interamente in carcere.

 

 

Vi ringrazio per il vostro tempo e per la vostra attenzione.

 

 

NOTE A PIE’ DI PAGINA

[1] Carlo Maria Martini, Sulla giustizia, Mondadori, prima edizione ottobre 1999, pagina 39.

Il corsivo è del testo citato.

 

[2] Carlo Maria Martini, Sulla giustizia, Mondadori, prima edizione ottobre 1999, pagina 40.

Il corsivo è del testo citato.

 

[3] Carlo Maria Martini, Sulla giustizia, Mondadori, prima edizione ottobre 1999, pagine 40-41.

Il corsivo è del testo citato.

 

[4] Codice penale della Repubblica italiana, Regio decreto 19 ottobre 1930, numero 1398,

articolo 133 Gravità del reato: valutazione agli effetti della pena:

 

“Nell’esercizio del potere discrezionale indicato nell’articolo precedente [articolo 132 Potere discrezionale del giudice nell’applicazione della pena: limiti], il giudice deve tener conto della gravità del reato, desunta:

 

  1° dalla natura, dalla specie, dai mezzi, dall’oggetto, dal tempo, dal luogo e da ogni altra modalità dell’azione;

 

  2° dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa dal reato;

 

  3° dalla intensità del dolo o dal grado della colpa.

 

Il giudice deve tener conto, altresì, della capacità a delinquere del colpevole, desunta:

 

  1° dai motivi a delinquere e dal carattere del reo;

 

  2° dai precedenti penali e giudiziari e, in genere, dalla condotta e dalla vita del reo, antecedenti al reato;

 

  3° dalla condotta contemporanea o susseguente al reato;

 

  4° dalle condizioni di vita individuale, famigliare e sociale del reo.”

 

 

[5] Codice penale della Repubblica italiana, Regio decreto 19 ottobre 1930, numero 1398,

Titolo Ottavo Delle misure amministrative di sicurezza,

Capo I Delle misure di sicurezza personali,

Sezione II Disposizioni speciali,

articolo 215 Specie:

 

“Le misure di sicurezza personali si distinguono in detentive e non detentive.

 

Sono misure di sicurezza detentive:

 

  1° l’assegnazione a una colonia agricola o ad una casa di lavoro;

 

  2° il ricovero in una casa di cura e di custodia;

 

  3° il ricovero in un manicomio giudiziario;

 

  4° il ricovero in un riformatorio giudiziario.

 

  Sono misure di sicurezza non detentive:

 

  1° la libertà vigilata;

 

  2° il divieto di soggiorno in uno o più Comuni, o in una o più Provincie;

 

  3° il divieto di frequentare osterie e pubblici spacci di bevande alcooliche;

 

  4° l’espulsione dello straniero dallo Stato.

 

Quando la legge stabilisce una misura di sicurezza senza indicarne la specie, il giudice dispone che si applichi la libertà vigilata, a meno che, trattandosi di un condannato per delitto, ritenga di disporre l’assegnazione di lui a una colonia agricola o ad una casa di lavoro.”

 

 

[6] Codice penale della Repubblica italiana, Regio decreto 19 ottobre 1930, numero 1398,

Titolo Ottavo Delle misure amministrative di sicurezza,

Capo II Delle misure di sicurezza patrimoniali,

articolo 236 Specie: regole generali,

comma 1:

 

“Sono misure di sicurezza patrimoniali, oltre quelle stabilite da particolari disposizioni di legge:

 

  1° la cauzione di buona condotta;

 

  2° la confisca.”

 

 

[7] Si veda l’articolo 215 del codice penale citato nella nota 5.

 

[8] Codice penale della Repubblica italiana, Regio decreto 19 ottobre 1930, numero 1398,

Titolo Ottavo Delle misure amministrative di sicurezza,

Capo I Delle misure di sicurezza personali,

Sezione II Disposizioni speciali,

articolo 216 Assegnazione a una colonia agricola o ad una casa di lavoro:

 

“Sono assegnati a una colonia agricola o ad una casa di lavoro:

 

  1° coloro che sono stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza;

 

  2° coloro che, essendo stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza, e non essendo più sottoposti a misura di sicurezza, commettono un nuovo delitto, non colposo, che sia nuova manifestazione della abitualità, della professionalità o della tendenza a delinquere;

 

  3° le persone condannate o prosciolte, negli altri casi indicati espressamente nella legge.”

 

 

[9] Si veda anche “La casa di lavoro e la colonia agricola”, in “Il carcere visto da dentro. XVIII Rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione” in:

https://www.rapportoantigone.it/diciottesimo-rapporto-sulle-condizioni-di-detenzione/la-casa-di-lavoro-e-la-colonia-agricola/

 

[10] “Il fine [delle pene] dunque non è altro, che d’impedire il reo dal far nuovi danni ai suoi cittadini, e di rimuovere gli altri dal farne uguali.”

Dei delitti e delle pene, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, catalogazione 1115 1, anno 1764, pagina 31, titolo a margine Fine delle pene.

Il libro è disponibile on line su Google Libri all’indirizzo:

https://www.google.it/books/edition/Dei_delitti_e_delle_pene/Qc2w2id9DXIC?hl=it&gbpv=1&dq=dei+delitti+e+delle+pene&printsec=frontcover

 

[11] Si pensi al caso di una colonia agricola nella quale si coltivano cereali antichi, o al caso di una casa di lavoro nella quale si recuperano i materiali contenuti in oggetti dismessi.

 

Le citazioni sono state verificate alla data di pubblicazione di questo articolo sul sito http://www.giorgiocannella.com

Ipotesi sui quark nell’elettrone

INTRODUZIONE

Questo articolo contiene delle ipotesi sui quark nell’elettrone.

Le ipotesi possono essere formulate da chiunque.[1]

Come è noto, il metodo sperimentale si articola in tre fasi diverse: ipotesi, esperimento, tesi.

Per questa ragione, tutte le ipotesi – comprese quelle esposte in questo articolo – sono destinate a rimanere tali fino a quando la ricerca scientifica non giunge a confermarle o a smentirle.

 

1^ PARTE 

In un mio precedente articolo ho parlato della caduta degli elettroni sul nucleo dell’atomo attorno al quale essi ruotano.[2]

In questo articolo sviluppo questa affermazione e formulo delle ipotesi sul contributo che i quark danno a questo evento.

 

Ipotizzo che nell’elettrone vi siano tre quark.

Tutti e tre hanno al loro interno due zone elettricamente cariche, rispettivamente positiva e negativa, posizionate l’una opposta all’altra.

Due di essi hanno la rimanente parte del quark composta da energia con carica elettrica nulla.[3]

Il terzo dei tre ha la rimanente parte del quark composta da energia con carica elettrica negativa.

 

La posizione delle zone elettricamente cariche si inverte quando l’elettrone cade nel nucleo dell’atomo e torna alla posizione originaria quando l’elettrone ne viene espulso.[4]

 

Più precisamente, quando l’elettrone cade nel nucleo dell’atomo, si posizionano in modo da fronteggiarsi tra loro: 

  • le due zone con carica elettrica negativa appartenenti ai due quark con la restante parte avente carica elettrica nulla 
  • e la zona con carica elettrica negativa appartenente al quark con la restante parte avente carica elettrica negativa.

 

La repulsione elettrica che in questo modo si produce fa sì che il tragitto dell’elettrone nel nucleo dell’atomo non sia rallentato dalle cariche elettriche presenti nei quark.

 

2^ PARTE

L’interazione tra il campo dell’elettrone e quello del nucleo dell’atomo 

 

Domanda

Cosa provoca la descritta opposizione fra loro di zone cariche negativamente quando l’elettrone sta per cadere nel nucleo dell’atomo e cosa provoca il loro tornare alla posizione originaria quando l’elettrone se ne allontana?

 

Risposta

Ipotizzo che il fenomeno ora descritto sia causato dalla interazione del campo dell’elettrone con quello del nucleo dell’atomo.

Mi spiego meglio.

 

Ipotizzo che il campo dei neutroni presenti nel nucleo dell’atomo possa essere formalizzato come segue:

(t . 1/k) + (1/g – sopra la linea di frazione t . s sotto la linea di frazione d)

 

Ipotizzo che il campo dei protoni presenti nel nucleo dell’atomo possa essere formalizzato come segue:

(t . 1/k) + g . (d . k)

 

Ipotizzo che il campo del nucleo dell’atomo possa essere formalizzato come segue:

2 (t . 1/k) + (d . k)/d

 

Ipotizzo che il campo dell’elettrone che ruota attorno al nucleo dell’atomo possa essere formalizzato come segue:

(s + 1/k) + [f – (t + 1/2g)]

 

Infine, ipotizzo che l’interazione tra il campo dell’elettrone e il campo del nucleo dell’atomo possa essere formalizzata nel modo seguente:

1/k . s – [ f + (2g/d)]

 

CONCLUSIONE

Se uno o più degli esperimenti che verranno effettuati confermeranno la validità di una o più delle ipotesi che ho formulato in questo articolo, sarò felice di avere dato un contributo al progresso della conoscenza.

In caso contrario, sono comunque felice di avere dato il mio contributo alla riflessione e alla ricerca nel campo della fisica delle particelle sub atomiche.

 

Vi ringrazio per il vostro tempo e per la vostra attenzione.

 

NOTE A PIE’ DI PAGINA

 

[1] Io svolgo la professione di avvocato e il mio interesse per gli argomenti trattati in questo articolo è puramente personale.

 

[2] Cfr. Ipotesi su un elettrone, in:

https://giorgiocannella.com/index.php/2021/07/19/ipotesi-su-un-elettrone/

 

[3] Cfr. Ipotesi sull’energia oscura, in:

https://giorgiocannella.com/index.php/2020/01/15/ipotesi-energia-oscura/

 

 

[4] Cfr. Ipotesi su un elettrone, in:

https://giorgiocannella.com/index.php/2021/07/19/ipotesi-su-un-elettrone/

 

 

Le citazioni sono state verificate alla data di pubblicazione di questo articolo sul sito https://giorgiocannella.com/ 

 

https://orcid.org/0000-0002-9912-6273

Ipotesi sul moto dei quanti

INTRODUZIONE

Questo articolo contiene delle ipotesi sul moto dei quanti.

Le ipotesi possono essere formulate da chiunque.[1]

Come è noto, il metodo sperimentale si articola in tre fasi diverse: ipotesi, esperimento, tesi.

Per questa ragione, tutte le ipotesi – comprese quelle esposte in questo articolo – sono destinate a rimanere tali fino a quando la ricerca scientifica non giunge a confermarle o a smentirle.

 

 

DOMANDE E RISPOSTE

1)

Parto dalla domanda: come si muovono i quanti?

 

Ipotizzo che essi non si muovano per compensare la loro carenza, vale a dire da dove sono in maggior numero a dove sono in minor numero. 

Ipotizzo che il moto dei quanti possa essere formalizzato nel modo seguente:

m = [(sopra la linea di frazione d + s/2 sotto la linea di frazione f . d/t) + 

(g + sopra la linea di frazione d + f funzione   sotto la linea di frazione m + 2t . s)] . 

(s/t + 2g . r)

 

Spiegazione

 

(sopra la linea di frazione d + s/2 sotto la linea di frazione f . d/t) 

è l’origine del moto

 

(g + sopra la linea di frazione d + f funzione   sotto la linea di frazione m + 2t . s) 

è l’espressione del moto 

 

(s/t + 2g . r) 

è la stabilizzazione del moto

 

 

Esperimento proposto

 

Si prenda una fonte di quanti stabili e si verifichi la loro consistenza energetica.

 

Ipotizzo che i quanti stabili possano essere formalizzati nel modo seguente:

d + f . (t . s/2)

Ipotizzo che una fonte di quanti stabili sia costituita dalle emissioni periodiche di una stella di neutroni.

 

Ipotizzo che la verifica della consistenza energetica dei quanti possa essere effettuata tramite un rilevatore della consistenza energetica dei quanti d + f.

Se d ha valori al di sopra dello zero, la consistenza energetica dei quanti è positiva.

Se d ha valori al di sotto dello zero, la consistenza energetica dei quanti è negativa.

 

Ipotizzo che un quanto con consistenza energetica pari a zero non possa esistere nella nostra realtà a tre dimensioni perché – come ho scritto in un precedente articolo[2] – in essa è presente dell’energia che era già presente al momento del così detto Big Bang e che non si è concretizzata nella quarta dimensione della realtà che vediamo perché la quantità di materia non era sufficiente.

Dunque, un quanto con valore energetico pari a zero indicherebbe che l’energia della quale ho appena detto si sia trasformata in materia, ma questo è impossibile perché la materia presente nella nostra realtà a tre dimensioni non è sufficiente per questa trasformazione.

 

 

2)

Mi chiedo cosa faccia in modo che i quanti siano prodotti con una consistenza energetica positiva o negativa.

 

Ipotizzo che questo possa accadere se la fonte dalla quale promanano i quanti abbia una consistenza energetica d + f nella quale d abbia, rispettivamente, valori al di sopra o al di sotto dello zero.

 

 

3)

Mi chiedo se sia possibile cambiare la consistenza energetica dei quanti da negativa a positiva.

 

Ipotizzo che questo possa accadere se la realtà che contiene i quanti negativi, che essa produce e/o che essa riceve, assimili una quantità di d con valore al di sopra dello zero.

 

Questa mutazione può essere formalizzata nel modo seguente:

s/2 + (2t . g) +

f . 1/d con valore energetico negativo –

m + sopra la linea di frazione f + g sotto la linea di frazione 1/t+g 

 

Ipotizzo che la trasformazione della consistenza energetica dei quanti da negativa a positiva non sia possibile perché 

f . 1/d con valore energetico negativo

non può essere invertito.

 

 

4)

Mi chiedo quale sia l’interazione tra la consistenza energetica dei quanti e la materia.

 

Poiché la consistenza energetica dei quanti è d + f, ipotizzo che l’interazione della materia con dei quanti con un valore di d positivo o negativo provochi, rispettivamente, un aumento o una diminuzione del valore di d nello stato quantistico della materia interagente.

 

 

5)

Mi chiedo se un essere senziente possa operare un cambiamento nella consistenza energetica dei quanti da negativa a positiva o viceversa.

 

Ipotizzo che questo cambiamento possa accadere secondo l’interazione descritta nel precedente punto 4.

 

 

6)

In considerazione di quanto ho scritto nel punto 5 che precede, mi domando attraverso quali procedimenti un essere senziente possa generare d con un valore positivo o negativo.

 

Ipotizzo che generare d con un valore positivo richiede l’impiego di energia oscura in potenza[3]

f = 4 t quadro . 3/2 g – d/3g

secondo il procedimento che ho esplicitato nel punto 3 che precede e che qui appresso scrivo nuovamente

s/2 + (2t . g) +

f . 1/d con valore energetico negativo –

m + sopra la linea di frazione f + g sotto la linea di frazione 1/t+g 

 

Dalla mia ipotesi – secondo la quale la trasformazione della consistenza energetica dei quanti da negativa a positiva non è possibile perché 

f . 1/d con valore energetico negativo

non può essere invertito – deriva che non è possibile generare d con un valore energetico negativo attraverso lo stesso procedimento ora descritto con il quale si può generare d con un valore energetico positivo.

 

Ipotizzo quindi che un essere senziente possa generare d con un valore negativo solo se sceglie di consumare la consistenza energetica dei propri quanti tramite il seguente procedimento:

 

f = 1/t

 

In parole semplici, tramite una scelta come quella da ultimo esposta, un essere senziente decide di consumare il proprio assetto energetico.

 

 

CONCLUSIONE

Se uno o più degli esperimenti che verranno effettuati confermeranno la validità di una o più delle ipotesi che ho formulato in questo articolo, sarò felice di avere dato un contributo al progresso della conoscenza.

In caso contrario, sono comunque felice di avere dato il mio contributo alla riflessione e alla ricerca nel campo della fisica quantistica.

 

Vi ringrazio per il vostro tempo e per la vostra attenzione.

 

 

NOTE A PIE’ DI PAGINA

[1] Io svolgo la professione di avvocato e il mio interesse per gli argomenti trattati in questo articolo è puramente personale.

 

[2] Si veda Ipotesi su un elettrone, in:

https://giorgiocannella.com/index.php/2021/07/19/ipotesi-su-un-elettrone/

 

[3] Si veda Ipotesi sull’energia oscura, in:

https://giorgiocannella.com/index.php/2020/01/15/ipotesi-energia-oscura/

 

Le citazioni sono state verificate alla data di pubblicazione di questo articolo sul sito https://giorgiocannella.com/

 

https://orcid.org/0000-0002-9912-6273